Pier Paolo Baretta era presente all’assemblea di Confindustria quando Enrico Marchi ha lanciato il suo “strale” nei confronti della Regione. Un atto che ha sorpreso, ma neanche tanto il sottosegretario all’Economia. «Non è un problema se in questa fase – sottolinea – una finanziaria pubblica regionale abbia preso in mano una partita importante e delicata come quella della Vtp e del riassetto societario. Mi sembra che Veneto Sviluppo abbia fatto quello che doveva fare, soprattutto all’indomani di quanto stabilito dal Consiglio regionale. In questa fase di transizione era necessario, e pure salutare, andare con i piedi di piombo nell’interesse della collettività».
Ma al di là di questa apertura di credito, Baretta sottolinea anche l’importanza dei privati che, anche in modo sostanziale, intendono avere una parte sui grandi temi della crocieristica e delle società di gestione. «Credo che, in una seconda fase – rilancia Baretta – si debba giungere ad una sorta di “patto” tra tutti i soggetti coinvolti. Che veda insieme non solo il settore pubblico, ma anche le rappresentanze dei privati. E di conseguenza anche la Save di Marchi. Non ci deve essere una sorta di demonizzazione da nessuna delle parti coinvolte, ma operare affinchè si possa giungere ad una forma di collaborazione utile a tutti». E infine, l’ultima parola sull’azione della Regione. «Capisco quanto è stato fatto finora – conclude il sottosegretario – e lo comprendo. Quanto è stato messo in atto finora è stato solo per evitare il peggio. Aggiungo a questo, e lo chiarisco ancor più da sottosegretario, che è indispensabile che il Governo si assuma le proprie decisioni in materia di Grandi navi, di transito e approdi in Bacino».
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