Pone l’accento sui tempi della giustizia, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta, interpellato dal Gazzettino sulla sentenza Mose che ha assolto, dopo lungo tempo, l’ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. “Come partito avevamo fatto una discussione approfondita quando abbiamo scelto Orsoni come sindaco di Venezia – spiega baretta al Gazzettino -. Poi dopo il fatto ci siamo tutti stupiti. La magistratura ha fatto le sue valutazioni in totale autonomia, ma l’accostamento del reato attribuito ad Orsoni e il contesto del Mose era oggettivamente sproporzionato. Già allora avevo detto: aspettiamo prima di dare giudizi. La stessa scelta di Casson come candidato sindaco ha risentito di quel clima giustizialista. Oggi sono contento per la persona che ha subito alcuni anni di particolari difficoltà, ma soprattutto perché si toglie un’ombra su di lui. Pur capendo la complessità dico che quando si tratta di questioni che riguardano la politica forse non si può aspettare anni per avere le sentenze, favorevoli o contrarie che siano. Questo processo può essere un punto di ripartenza per il Pd veneziano, lo avevamo già ipotizzato”.
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