“Bisogna iniziare a pensare, fin da oggi, a come ricostruire Venezia”. A parlarne il sottosegretario all’Economia e candidato sindaco del centrosinistra a Venezia, Pier Paolo Baretta, in un’intervista con Alberto Francesconi sul Gazzettino.
“Questa emergenza – ha spiegato Baretta – ci ha restituito una città disorientata e smarrita, che in pochi mesi si è trovata ad affrontare l’acqua alta e l’emergenza Coronavirus. Sono emersi, in questi mesi, tutti i limiti di un modello di sviluppo basato esclusivamente sul turismo di massa. È evidente che dobbiamo pensare a un nuovo equilibrio per il turismo. Venezia senza turismo è morta, ma con il turismo che la schiaccia muore lo stesso”.
Che fare per il futuro? “Penso a una Venezia – ha risposto il candidato – ripopolata con attività artigianali di qualità e non finalizzate solo al turismo, a una Venezia che diventi il punto di riferimento per un Centro internazionale sui cambiamenti climatici, a una Mestre che sia capofila del triangolo produttivo con Padova e Treviso, a una Marghera che nel medio-lungo periodo cerchi un equilibrio tra tutela della laguna e sviluppo economico”.
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