“Nonostante l’emergenza Coronavirus, arriva un’altra buona notizia per Venezia. È stato siglato in questi giorni l’accordo quadro tra Ministero dell’Ambiente, regione Veneto e Autorità portuale che rende operativi i fondi per il sito di interesse nazionale di Porto Marghera. Si tratta di 102 milioni di euro che permetteranno di completare le opere di marginamento e le banchine nell’ex area industriale di Venezia”. È quanto ha annunciato questa mattina il sottosegretario e candidato sindaco del centrosinistra veneziano, Pier Paolo Baretta, nel corso della conferenza stampa settimanale con i colleghi di governo Andrea Martella e Achille Variati.
“Lo scorso 19 aprile si è concluso – spiega Baretta – il processo amministrativo che ha sbloccato 70 milioni di euro di fondi europei del Piano operativo Ambiente Fsc 2014-2020, cui si aggiungono ulteriori 32 milioni di euro che sono già nelle disponibilità della regione Veneto. I fondi europei verranno, a loro volta, ripartiti tra l’Autorità portuale, con uno stanziamento di quasi 42 milioni, e Palazzo Balbi. Siamo di fronte – continua il candidato sindaco – a un importante segnale per la nostra città, che arriva nei giorni più duri della crisi economica, seguita alla pandemia del Coronavirus. Un segnale di speranza e al tempo stesso di ripresa, che risponde a problemi strutturali dell’area di Porto Marghera”.
I fondi stanziati permetteranno di realizzare i marginamenti delle darsene e dei canali del Molo Sali, del Canale industriale e della Darsena della Rana, oltre all’adeguamento ambientale e alla riqualificazione delle banchine dei Moli A e B.
“Si tratta – conclude Baretta – di milioni di euro, che si aggiungono a quelli annunciati ieri dal sottosegretario Martella e dell’eurodeputata Gualmini per i risarcimenti dei danni economici dell’acqua alta, previsti della Commissione europea. Sono 5 anni che i governi di centrosinistra, senza guardare al colore politico dell’amministrazione cittadina, hanno fatto arrivare a Venezia un totale di più di 1 miliardo e 300 milioni di euro, senza contare quelli per la realizzazione del Mose. Dal 2015 in poi, ogni anno, abbiamo rifinanziato la legge speciale per un totale di 500 milioni di euro, oltre ai 475 milioni del Patto per Venezia. Da due mesi, quotidianamente, il sindaco e la sua amministrazione attaccano con toni scomposti, da rissa verbale, il governo e i suoi rappresentanti. Si lamentano, chiedono soldi ‘a prescindere’, non presentano soluzioni realizzabili, senza dare risposte alla città, come avvenuto in questi giorni per i trasporti. Ciò avviene mentre gli altri sindaci lavorano a testa bassa e l’Anci riconosce gli sforzi del governo per lo stanziamento straordinario di 3,5 miliardi a favore di comuni e province, cui si affiancano almeno 500 milioni per il TPL. Viene da dire, c’è chi li chiede (i soldi) e c’è chi li porta. C’è chi grida e c’è chi dà risposte. La città merita altro. È il momento”.
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