“Veneto Banca è stata condannata dal governatore Zaia, che nel 2017 chiese agli imprenditori di non partecipare all’aumento di capitale di 700 milioni. Un modo cinico per mettere in ginocchio la banca e poter così incolpare il governo”.
Lo dichiara l’ex sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta in una intervista al quotidiano “La Tribuna di Treviso”, dopo le novità giudiziarie emerse nell’inchiesta e rispondendo alle accuse del leghista Gianantonio Da Re.
“In quelle complesse giornate del 2017 – ricorda Baretta – le due banche potevano essere salvate, ma per farlo era necessario un intervento degli imprenditori per partecipare all’aumento di capitale di 700 milioni. Un intervento ‘sconsigliato’ da Zaia, che in questo modo avrebbe potuto incolpare il governo e passare poi all’incasso elettorale. Se in
quell’occasione il Veneto si fosse impegnato, le cose sarebbero andate diversamente. E’ stata persa una grande occasione per il territorio”.
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