Totosindaco, l’ora degli imprenditori, spuntano i nomi di Malgara e Brugnaro (Corriere del Veneto)

corriere del veneto 10-09-2014VENEZIA — «Se quelli che sento sono i candidati, divento sindaco al primo turno», dice Renato Boraso, per ora l’unico ad esporsi e cercare la fuga in avanti con la sua lista Impegno per Venezia e Mestre. Dietro, vanno tutti in ordine sparso tanto che anche il Movimento Cinque Stelle non ha ancora deciso, nonostante Davide Scano stia già studiando da sindaco.

Mancano sette mesi alle elezioni e la bagarre sia a destra e che a sinistra non accenna a diminuire. Il partito democratico è ancora incapace di trovare una sintesi, anzi i candidati (o presunti tali) aumentano di continuo: l’ultimo in ordine di tempo è il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta che si è detto pronto a mettersi a disposizione se servisse una candidatura di servizio.

A destra resta forte la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto che però deve prima superare i contrasti interni alla Lega, e si sta facendo strada Mattia Malgara, imprenditore quarantenne cresciuto a Venezia, figlio di Giulio Malgara, l’ex amministratore delegato della Chiari & Forti. Il manager nelle settimane scorse ha avvicinato diversi rappresentanti del centrodestra veneziano per sondare il terreno. L’intenzione sarebbe quella di non legarsi a un partito (è stato candidato alle ultime elezioni europee nelle file di Forza Italia senza successo) ma di creare una lista civica a sostegno della sua candidatura. Quella dell’imprenditore potrebbe essere vista come una fuga in avanti tutt’altro che assecondata dal centrodestra, considerando che sia Fi che Ncd sono ancora impegnati a sbrogliare la matassa. Dice il coordinatore cittadino e provinciale del partito di Alfano Mario Dalla Tor: «Mi sembra prematuro parlare oggi di candidature, comunque penso sarebbe opportuno per tutti gli schieramenti passare per le primarie».
Il centrosinistra su questo ci ha messo un punto: inevitabili, dicono le varie anime del Partito democratico, anche se non mancano i dissidi tra chi le vuole di coalizione e chi invece solo di partito, ipotizzando di poter correre da soli alle elezioni. «La decisione collettiva non può essere presa solo all’interno del Partito o della coalizione — dice Omar Gobbato, referente provinciale dell’area Civati a Venezia, a cui aderisce anche il senatore Felice Casson, uno dei possibili candidati — ma deve essere condivisa con tutti i cittadini. Le primarie sono indispensabili e non facoltative, per ricreare una credibilità forte ad un partito in grande confusione dopo lo scandalo Mose». La precisazione arriva dopo la candidatura «di servizio» di Pier Paolo Baretta, che si somma a tutte quelle che nelle ultime settimane si sono fatte strada. Dal giornalista Nicola Pellicani segretario della Fondazione Pellicani che ha il sostegno dell’ex sindaco Massimo Cacciari all’ex assessore Andrea Ferrazzi, uno dei leader del «Patto tra generazioni». «Stiamo lavorando per un progetto di rinnovamento che parta dai contenuti e non dalle persone – dice — Alla fine faremo sintesi e indicheremo il nostro candidato alle primarie, ma serve un’amministratore forte che sappia reagire a questa situazione e lottare contro i poteri forti». In pista ci sarebbe anche il senatore Casson, che però finora ha sempre smentito qualsiasi impegno a Venezia.
La sorpresa potrebbe arrivare dal mondo dell’imprenditoria perché oltre a Malgara anche l’ex presidente di Confindustria e patron dell’Umana Luigi Brugnaro infatti sarebbe disponibile a candidarsi sul modello del governo Renzi in laguna con un’alleanza tra Democratici e Ncd, a patto però di avere delle forti rassicurazioni da parte dei due partiti. Oggi tutt’altro che scontate.
Francesco Bottazzo

2014-09-10T13:03:25+02:00 10 Settembre 2014|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa, Venezia in Comune|

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