«Abbiamo già visto in questi anni molte candidature di servizio ma molto più di queste, ora c’è bisogno ora di candidature di rottura. Rottura con il passato e con i meccanismi ed i sistemi che hanno portato alla crisi politica ed istituzionale in città». L’ala civatiana del Partito democratico si fa sentire dopo l’intervista di Pier Paolo Baretta al nostro giornale. Viene accolta con “piacere” la disponibilità del sottosegretario a candidarsi a sindaco ma la corrente che fa riferimento a Giuseppe Civati, la sinistra del Pd, segnala che alla città serve altro. «La prima caratteristica che deve avere il prossimo candidato sindaco del centro sinistra dovrà essere quella dell’assoluta trasparenza e del contrasto ai poteri forti che da troppo tempo regolano tutti gli aspetti politici ed economici di questa Città», precisa Gianluca Mimmo , referente regionale e componente della direzione provinciale. «La decisione collettiva non può essere presa solo all’interno del partito o della coalizione», aggiunge Omar Gobbato, referente provinciale dell’area Civati a Venezia, «ma deve essere condivisa con tutti i cittadini. Le primarie sono quindi indispensabili e non facoltative, per ricreare una credibilità forte ad un partito in grande confusione dopo lo scandalo Mose». Più che candidature di servizio, servono quelle di scopo, insiste la sinistra Pd. «Servono candidature di scopo», dice Valeria Finocchi , «che si facciano portatrici di un’idea precisa di città e propongano soluzioni concrete ai problemi reali di un organismo urbano complesso, senza scendere nella mera retorica. Solo in questo modo i candidati potranno confrontarsi in un dibattito aperto con tutta la città attraverso il metodo delle primarie». L’ala Civati di Venezia poi segnala che «la terraferma nei prossimi anni sarà centrale per lo sviluppo della città metropolitana ma non possiamo ricordarcene soltanto in prossimità delle elezioni», come spiega il consigliere di municipalità Giacomo Millino. E dalla mozione arriva l’invito a confrontarsi al più presto con la città. «Sarebbe il caso di aprire una discussione sulle diverse tematiche, tra le quali la sicurezza dei cittadini, i servizi integrati di prossimità in capo alle municipalità, una gestione più attenta degli interventi, maggiore integrazione tra le società partecipate del Comune per attivare sinergie virtuose nei servizi al cittadino». Questi alcuni dei temi che la corrente consegna al dibattito con il resto del partito. (m.ch.)
Scrivi un commento