Il mio discorso alla chiusura della campagna elettorale con Walter Veltroni a Mestre
Eccoci, dunque, qui, insieme, a poche ore dal voto, dopo una campagna elettorale breve e lunga al tempo stesso che ci ha costretto a fare i conti con la neve, il freddo e le giornate corte. Breve per il poco tempo che abbiamo avuto a disposizione,ma lunga ed intensa per l’impegno straordinario, determinato, appassionato di tutti noi.
Abbiamo scelto di fare una campagna elettorale coraggiosa e contro corrente. All’insegna della verità e non delle menzogne ingannatrici, delle tasse mai ridotte, dei bolli auto mai aboliti, dei posti di lavoro mai realizzati. All’insegna del rispetto e non dell’insulto, al contrario di chi si qualifica come il nuovo, il censore, il giustiziere, ma lo fa a colpi di offese. All’insegna dell’ascolto e non dell’arroganza di chi si è tolto il loden ed ha indossato l’eskimo (che evidentemente gli sta stretto) e c’è la spiega…ce la spiega…ce la spiega…
Noi, al contrario, abbiamo ascoltato molto in queste settimane, abbiamo ascoltato i nostri sindaci, i lavoratori, le categorie economiche, i professionisti, gli operatori della cultura perché un grande partito di popolo, riformista, che si appresta a governare, deve dialogare, comprendere, imparare.
Per questo nostro amore per la verità ed i contenuti che la rendono praticabile, per questa nostra voglia di rispetto ed onorabilità, per questa nostra disposizione ad incrociare gli sguardi e le domande della gente, siamo pronti a governare! Lo siamo in Italia, a Roma. Ma lo siamo, vogliamo esserlo anche qui, in Veneto.
Caro Walter, grazie di essere qui con noi oggi, perché tu ci conosci, conosci questa terra, la nostra gente, così gravata da tanti problemi irrisolti da chi l’ha per troppo tempo l’ha mal rappresentata. Eppure così ricca di opportunità, di eccellenze, ed io ne ho viste tante in questo mese; di “campioni” che parlano dell’Italia nel mondo, e la rappresentano. E sai che il Veneto, Venezia, Mestre, la nostra provincia meritano di più e di meglio di quanto il centro destra ci ha dato, o piuttosto tolto, in questi anni di governo; governo nazionale ed anche Regionale. Il Veneto è terra di lavoro, di impresa, di solidarietà, di voler fare e di saper fare. Questi sono valori di fondo, che hanno dato vita ad una Cultura condivisa, costruita con fatica ed intelligenza.
Il Pdl ha distorto questi valori; ha impregnato questa cultura di una rincorsa egoistica verso un arricchimento privato, anziché verso un benessere pubblico.E la Lega ha inquinato il tutto, confondendo un buon federalismo, che è utile e necessario, con la secessione e l’odio sociale. Tocca a noi recuperare tutto ciò, perché questa è la domanda più vera che emerge da questa campagna elettorale.
Perché l’inganno sta svanendo, lo sanno e lo vedono tutti. Se ne sono accorti tutti che in questi anni non c’è stata una volta, una sola, che la Lega ha votato a Roma come la racconta, nelle nostre piazze, la domenica mattina. Se ne sono accorti tutti che la loro lite è irrecuperabile, tanto che il loro nuovo Patron, Tosi, dice, oggi, che bisogna andare oltre la Lega. E andiamoci, allora!
Se ne sono accorti tutti che nel fare le liste Berlusconi ha candidato qui i suoi avvocati, mentre noi eleggiamo oltre il 75% dei parlamentari con le primarie, scelti da voi. Perfino Brunetta ha dovuto riconoscerlo nel confronto pubblicato oggi su La Nuova Venezia.
Se ne sono accorti tutti che quel blocco di potere non regge più. Sta a noi riprendere il cammino verso la crescita economica, sociale e morale del paese e del nostro Veneto. Così, mentre Berlusconi molesta una giovane imprenditrice a Mirano ed il sindaco di Mira manda a casa un’assessore perché è incinta, noi eleggiamo il 40% di donne in Parlamento.
Così, mentre nel PDL solo 5 candidati hanno sottoscritto l’appello di Libera contro la corruzione, e solo lo 0,1% di quelli della Lega si è impegnato su questo punto, nel PD sono ben 276 quelli che portano il braccialetto bianco, come faccio io. Nella coalizione Italia Bene Comune sono 472. Perfino nel Movimento 5 Stelle, che si vuole proporre come grande Moralizzatore del paese, soltanto il 12% dei candidati ha sottoscritto quest’impegno. Meno di un terzo rispetto a noi!
Spetta, dunque e soprattutto a noi prendere in mano la delusione, il malcontento, la rabbia, attraverso i quali si manifesta la domanda di cambiamento che avvertiamo fra la gente.
Spetta a noi, al Partito Democratico, impedire che questi sentimenti si coagulino solo nella contestazione sterile, si rifugino nell’astensione.
La nostra proposta politica non è solo alternativa al centro destra che ha fallito, ma anche alla crescente, diffusa “Non Proposta”, di chi annuncia che bisogna sfasciare, anziché costruire. Di chi, come il Movimento 5 Stelle, rinuncia alla responsabilità di offrire risposte, e si accontenta di gridare con gli scontenti, anziché proporre loro di diventare una forza propositiva per il paese.
Spetta a noi perché siamo gli unici che stanno provando davvero a cambiare l’Italia. Abbiamo iniziato dicendo agli italiani che si saremo fatti carico di loro, abbiamo continuato sostenendo, giustamente, che potevamo farlo.Ci è stato detto “se non ora quando”. E abbiamo raccolto quel messaggio.
Quindi facciamo in modo che avvenga! Nelle prossime ore! Adesso!
Facciamolo con i fatti, facciamolo con il voto, facciamolo per un’Italia Giusta!
egregio dottor Baretta, ho sempre votato a sinistra ma le giuro che questa volta ho fatto fatica soprattutto dopo aver visto il video della Signora Rosy che maltratta il giornalista di report – in una conferenza in calabria – se non lo avesse visto Le chiedo gentilmente di cercarlo e di vederlo – questo modo di fare di essere è insopportabile mi auguro di non vedere mai più una cosa del genere specialmente da un esponente di sinistra Cordialità Caselotto Fiorella Musile di Piave 25/02/2013