Il ruolo del sindacato e i rapporti con il governo Renzi sono stati al centro del dibattito di questa mattina a Treviso nell’ambito del consiglio generale Cisl Treviso-Belluno. Il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha dialogato con il segretario generale Franco Lorenzon e il segretario generale aggiunto Anna Orsini e ha risposto alle domande e alle sollecitazioni degli iscritti.
“Il 40 per cento ottenuto dal Pd alle europee è un risultato politico straordinario – ha chiarito -, chiaramente ottenuto su un programma di riforme. E siccome in quel 40 per cento ci sono sicuramente molti iscritti al sindacato, forse la risposta è che gli iscritti chiedono più riforme di quanto si pensi”. Per Baretta con Renzi “si è messo in moto un processo irreversibile; come se si fosse tolto il coperchio a una situazione in ebollizione. Non sarà possibile rimettere il coperchio, ma bisogna governare il processo”.
In materia di riforma del pubblico impiego il sottosegretario ha chiesto alla Cisl un atto di responsabilità: “Il sindacato non deve stare sulla difensiva, ma favorire la realizzazione della riforma della P.A. altrimenti rischia di allontanare ancora l’opinione pubblica da sé. Solo così le criticità diventano gestibili”.
A una domanda sul ruolo dei fondi pensione ha risposto: “È un tema strategico che dovrebbe qualificare l’attività sindacale. Oggi i fondi pensione hanno un flusso di entrata di 15-20 miliardi l’anno. Somme enormi che, oggi, sono prevalentemente investite in debito – in larga parte di altri paesi – e non nell’economia reale. Se ci fosse un ri-orientamento con investimenti mirati sarebbe una soluzione preferibile”. Per Baretta “fondi pensione, privatizzazioni, pubblic company, azionariato sono un tema straordinario di possibile cambiamento dell’economia italiana”. Al centro del dibattito anche le pensioni: “Tornare indietro sulla riforma, che è la più rigorosa d’Europa, è complicato. Ma potremmo introdurre la flessibilità in uscita, una soluzione che risolverebbe in parte il problema degli esodati e della cassa in deroga. Questo insieme a un elemento di sostegno e incentivazione, che è l’anticipo di una parte della propria pensione da restituire gradualmente”. Con l’occasione ha annunciato l’intenzione di rendere strutturali dalla prossima legge di stabilità gli 80 euro allargando la platea dei beneficiari, anche ai pensionati.
Concludendo ha sottolineato: “La Cisl è un sindacato riformista ma, come per la politica, non basta. Insieme anche agli altri sindacati e alle associazioni di categoria deve interrogarsi sulla crisi di rappresentanza che stanno vivendo tutti”. Da qui l’invito ad approfittare del momento per dare una sterzata e puntare al cambiamento.
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