Il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta ha partecipato questa sera presso la Municipalità di Marghera alla presentazione del progetto e dello studio di fattibilità della Romea a quattro corsie, illustrato dal comitato per la Romea e la ferrovia di Chioggia, assieme ai tecnici della Sinergo.
“Il mio collegio – ha dichiarato Baretta – comincia dove finisce la doppia corsia a Malcontenta e inizia la Romea, che attraversa Chioggia e finisce alla fine di Rovigo, dove rimane ancora un problema irrisolto. Dobbiamo assumere la soluzione del problema come una priorità nazionale, aprendo un confronto con il Governo o Anas. Ma deve diventare una priorità anche regionale. In Veneto non c’è solo Pedemontana, ma anche la Romea!”.
“E dobbiamo inserirla in un progetto più ampio e integrato – ha aggiunto -, che affronti anche il nodo delle linee ferroviarie, sia quella che da Adria va a Venezia, sia quella che da Verona va a Rovigo e da Rovigo va a Chioggia. Sia il progetto per una nuova linea di collegamento. Per questo, il progetto Romea va assunto come un “progetto aperto”, che tenga conto di osservazioni che sono state avanzate e sulle quali serve fare, in tempi rapidi, una sintesi a partire dal progetto disponinile e tenendo conto di un’ottica integrata di mobilità”.
“Il mio collegio – ha dichiarato Baretta – comincia dove finisce la doppia corsia a Malcontenta e inizia la Romea, che attraversa Chioggia e finisce alla fine di Rovigo, dove rimane ancora un problema irrisolto. Dobbiamo assumere la soluzione del problema come una priorità nazionale, aprendo un confronto con il Governo o Anas. Ma deve diventare una priorità anche regionale. In Veneto non c’è solo Pedemontana, ma anche la Romea!”.
“E dobbiamo inserirla in un progetto più ampio e integrato – ha aggiunto -, che affronti anche il nodo delle linee ferroviarie, sia quella che da Adria va a Venezia, sia quella che da Verona va a Rovigo e da Rovigo va a Chioggia. Sia il progetto per una nuova linea di collegamento. Per questo, il progetto Romea va assunto come un “progetto aperto”, che tenga conto di osservazioni che sono state avanzate e sulle quali serve fare, in tempi rapidi, una sintesi a partire dal progetto disponinile e tenendo conto di un’ottica integrata di mobilità”.
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