Riformismo e Solidarietà. Riparte dalle parole chiave che hanno segnato tutto il mio impegno civico, prima l’azione sindacale e poi quella politica, il mio rinnovato impegno al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo la conferma a Sottosegretario di Stato. Riparte dalla consapevolezza che siamo chiamati, come Governo e come partito, a concludere il lavoro di riforme iniziato in questa legislatura. È lo stesso spirito che è emerso nelle parole del premier Paolo Gentiloni, che ringrazio per la sua fiducia.
In un momento delicato per la storia sociale e civile del nostro Paese, segnato dalla crisi economica, dalla difficoltà di Istituzioni e partiti di rispondere alle nuove richieste di rappresentanza sociale, il Riformismo e la Solidarietà continuano a rappresentare i paradigmi più validi per ripensare le categorie e le forme della politica e della vita. Ci richiamano alla responsabilità, individuale e collettiva, di cercare, nella transizione culturale e valoriale che stiamo vivendo, le opportunità per assolvere adeguatamente al nostro ruolo di coesione, proposta e soluzione dei problemi odierni.
Al di là delle vecchie o nuove deleghe che saranno assegnate nei prossimi giorni dal ministro Padoan, voglio ricordare e ripartire dalla questioni di cui, come sottosegretario, mi sono occupato in questi anni al Mef. Deve continuare il nostro impegno per la salvaguardia dei risparmiatori e per la tenuta del nostro sistema bancario. Il cosiddetto decreto salva-banche, che prevede l’intervento diretto dello Stato con uno stanziamento di ben 20 miliardi di euro, è solo il primo passo di un lungo percorso che permetterà alle nostre banche e, quindi, alla nostra economia di uscirne rafforzata.
Va consolidato il rapporto tra lo Stato e gli Enti Locali, che si è avviato e che deve portare a una nuova visione di Paese più efficiente e al servizio dei cittadini.
È anche maturo il clima politico e sociale per procedere al riordino del settore giochi. La proposta, elaborata insieme alle Regioni e agli Enti locali, risponde alle sollecitazioni di riformare un settore strategico per la nostra economia, ma che necessita di tutele sociali e culturali per i cittadini.
E, infine, ma non meno importante, si conferma centrale il mio impegno per il Veneto e per Venezia, perché le istanze e le richieste del nostro territorio trovino nel Governo un interlocutore attento e presente, anche al di là delle mie specifiche competenze. Penso all’industria diffusa in tutto il territorio, ai lavoratori e agli imprenditori che la sostengono, penso alle infrastrutture, come la Pedemontana, il Mose, Porto Marghera e l’alta velocità, penso alla cultura e al turismo, risorse fondamentali per il Veneto, penso alle questioni che riguardano più da vicino i cittadini, come il lavoro, i giovani e la riduzione delle disuguaglianze, e alla tutela di un ambiente meraviglioso che va recuperato a una nuova qualità della vita.
Scrivi un commento