DOLO – C’è la riforma del lavoro, che il Governo conta di varare in autunno per dare competitività alle imprese, ma in prospettiva c’è il grande appuntamento con l’Expo 2015, che in Riviera del Brenta dovrebbe portare 4-500mila visitatori. Una grande opportunità perché, come spiega Pierpaolo Baretta, «monumenti e bel tempo non si possono delocalizzare».
Con un occhio a Roma e l’altro puntato su Venezia il sottosegretario allo Sviluppo economico è stato protagonista, ieri mattina nella sede dell’Associazione artigiani e piccola impresa “Città della Riviera del Brenta” dell’incontro con gli iscritti in occasione della Festa dell’artigianato. Dopo l’introduzione del presidente Salvatore Mazzocca e del direttore Franco Scantamburlo, Baretta ha illustrato i programmi del Governo per favorire il rilancio delle piccole imprese. Un percorso che ad autunno dovrebbe portare al varo della riforma del lavoro: «Bisogna semplificare – ha detto Baretta – perché 440 contratti nazionali sono troppi e, per i dipendenti, bastato tre o quattro figure. Ma bisogna anche riformare gli ammortizzatori sociali e favorire la flesisbilità anche in uscita, consentendo di andare in pensione due nani prima con uno stipendio un po’ ridotto». Ma il rilancio, ha aggiunto il sottosegretario, passa anche per la conferma degli 80 euro ai lavoratori, il taglio del carico fiscale, a cominciare dall’Irap e la ricerca di nuove forme di sostegno alle imprese, con il coinvolgimento dei fondi pensione nel finanziamento al sistema produttivo. In sede locale la grande opportunità è rappresentata dall’Expo, «per la quale la Riviera deve mettere in rete offerte e progetti», compresa l’ipotesi di un padiglione itinerante con il meglio delle produzioni locali, come suggerito da Scantamburlo. A patto che, assieme agli artigiani, partecipino anche gli enti locali, ieri assenti.
Scrivi un commento