Sostegno a imprese che assumono giovani. E aiuti ai poveri. E ulteriore giro di vite sul gioco d’azzardo. Pier Paolo Baretta, 68 anni, del Pd, sottosegretario all’economia – ieri a Verona per alcuni incontri – traccia i punti centrali della nuova legge di bilancio del Governo Gentiloni, a guida Pd, prima delle elezioni politiche. Al ristorante Maffei, in piazza Erbe, ha avuto uno scambio di idee con esponenti del Pd veronese, invitato da Franco Bonfante, già consigliere regionale.
Il referendum per l’autonomia del Veneto è solo della Lega?
La Lega se ne è accaparrata l’immagine e di fatto è di parte. Si sa peraltro che è inutile, perché conta il negoziato con lo Stato e il Governo, che ha già dato peraltro al presidente del Veneto Zaia la disponibilità, non raccolta. Certo, tutti vogliamo l’autonomia, ma il messaggio qui è ambiguo, perché si parla di statuto speciale come in Trentino e Friuli, quando sarebbe il caso, forse, di non parlare più di regioni con statuti diversi.
Perché messaggio ambiguo?
Perché si citano autonomia, federalismo, indipendenza, secessione…Nei sostenitori del referendum c’è tutto questo e quindi si fa molta confusione. Ciò non toglie che il tema dell’autonomia sia importante. Ma va negoziata.
Altre misure in vista dopo i crac delle due banche venete?
Intanto siamo riusciti a evitare il peggio. Se non fossimo intervenuti con Banca Intesa sarebbe stato un tracollo. E abbiamo approvato, anche su mia iniziativa, una mozione al Senato per inasprire le pene per ha avuto responsabilità e poi va ripresa la questione del fondo per i più disagiati, tra gli azionisti.
Azzardo e slot machine, che cosa si può fare ancora per andare incontro alle amministrazioni locali che cercano di contenere il fenomeno della ludopatia?
Noi abbiamo approvato una norma che porta da 400mila a 250mila le slot e da 100mila a 55-60mila i punti gioco. Una riduzione vera. Poi vanno redistribuiti. No a quartieri a luci rosse del gioco, no a Las Vegas di periferia.
Anticipazioni sulla finanziaria?
La ripresa c’è, ma i giovani vanno aiutati con aiuti a imprese che li assumono stabilmente. E poi rafforziamo gli interventi contro ludopatia e autosufficienza. Ed evitiamo che aumenti l’Iva, con un’operazione da 16 miliardi.
A Verona e in Veneto il centrodestra resta maggioritario. Come può competere il Pd?
Zaia con il 58% è il più amato dei presidenti di Regione. Noi dobbiamo partire dal 42% che non è con lui.
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