La Tribuna di Treviso pubblica una riflessione di Pier Paolo Baretta sul problema dei suicidi di imprenditori.
Le cronache di questi giorni non possono lasciare indifferenti. Le storie degli imprenditori che, schiacciati dalla crisi, pensano non ci sia altra via d’uscita devono stimolare una riflessione e un dibattito su quanto la politica può e deve fare per sostenere le aziende in difficoltà. Negli ultimi mesi, nel corso della campagna elettorale appena conclusa, ho avuto modo di incontrare categorie economiche e singoli imprenditori, di ascoltare i loro problemi e di esporre le nostre idee. So bene, dunque, quanto sia teso il clima e quanta sofferenza caratterizzi in questo momento un territorio come la Marca, abituato a essere locomotiva del Nordest. Ma in queste settimane ho avuto anche modo di conoscere molte realtà “eccellenti”, che riescono a tenere dritta la barra durante la tempesta. Aziende che investono in innovazione, forti nell’export, in grado di reggere a una situazione certamente molto difficile. Aziende come quelle raccontate dalla vostra bella iniziativa “Raccontiamo la speranza”, che reputo di alto valore sociale, in un momento in cui la maggior parte della stampa preferisce usare ben altri toni. Durante una crisi più di ogni altra cosa le persone hanno bisogno di sentirsi dire che non è tutto perduto, che una chance per rialzarsi la si trova sempre, che gli affetti sono una scialuppa di salvataggio, che non bisogna tenersi tutto dentro o vergognarsi di un fallimento. Uno spazio pubblico di dibattito e di condivisione può davvero fare la differenza. Tuttavia, è alla politica che spetta trovare delle soluzioni e rispondere al grido di aiuto degli imprenditori. Il difficile quadro post-elettorale non è di aiuto, ma sappiamo bene che c’è bisogno di superare quanto prima questo ostacolo per poter fare ciò che il paese ci chiede. Gli 8 punti presentati da Bersani contengono misure immediate a sostegno delle imprese: allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano di piccole opere a cominciare da scuole e strutture sanitarie; pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese con emissione di titoli del tesoro dedicati e potenziamento a 360 gradi degli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa; eliminazione dell’Imu sui beni strumentali. Sono solo alcune delle proposte di intervento sul fronte del lavoro e del welfare. Facciamo presto.
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