Questa mattina il sottosegretario al’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta ha partecipato all’incontro “Qualche riflessione sul lavoro che cambia”, nell’ambito del “7° ufficio del dibattito” organizzato dalla Comunità Stimmatini di Sezano (Verona).
“Nell’arco di una generazione è mezzo è cambiato tutto, è cambiato il mondo – ha affermato -. La globalizzazione, internet, l’eliminazione delle distanze hanno messo in atto una serie di cambiamenti economici, sociologici, sociali che hanno prodotto un cambiamento antropologico profondo rispetto al lavoro. Tutto è subito, tutto deve essere H24, 7 giorni su 7. Il consumatore lo considera un diritto. E questo pone un problema di regole: in questo scenario, che senso ha parlare di contratti nazionali se l’assenza di regole è sovranazionale?”.
Baretta ha riflettuto anche sul ruolo che la politica deve avere rispetto al mercato: “C’è un grande problema di governance, totalmente irrisolto, che ha profonde conseguenze sul mondo del lavoro”.
Ricordando che per sostenere il lavoro bisogna investire sulla crescita, il sottosegretario ha quindi indicato al Veneto la via da seguire, secondo tre assi: “Investire sull’industria manifatturiera, puntare sul turismo e la cultura, potenziare la logistica”.
In chiusura, Baretta ha sottolineato: “Oggi non è più possibile pensare che alcuni diritti siano legati alle condizioni contrattuali. C’è un problema di diritti universali – come riposo, malattia, maternità – che vanno garantiti a prescindere dalla professione”. Infine, “dobbiamo aprire subito una riflessione su quale settore rappresenti il futuro del nostro Paese e, più in generale, dell’Europa. E attorno a questo costruire l’idea di lavoro”.