Sbloccare i pagamenti a favore delle imprese, autorizzando la spesa per investimenti ai Comuni che registrino un avanzo di cassa. È l’obiettivo di una proposta di legge ad hoc presentata dall’onorevole Pier Paolo Baretta (Pd). “I tempi di pagamento della Pubblica amministrazione – osserva il parlamentare democratico – oscillano in un range compreso tra un minimo di tre mesi e un massimo di due anni. L’entità dei ritardi mediamente accumulati è circa doppia rispetto a quanto si registra nel resto dell’Unione europea. Secondo la Corte dei Conti – aggiunge Baretta – il Patto di stabilità interno e le scelte di bilancio degli Enti locali hanno fortemente ridotto la spesa in conto capitale, bloccando i pagamenti alle imprese, anche a fronte di lavori regolarmente eseguiti e in presenza di risorse disponibili in cassa. Nel complesso, il debito che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese è stimato in circa 60-70 miliardi di euro al netto dei crediti fiscali. Oggi – conclude Baretta – delle oltre 30 aziende che falliscono ogni giorno nel nostro Paese, più della metà lamenta il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione”. In particolare la proposta di legge prevede che “i comuni possano escludere dal saldo rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno relativo all’anno 2013, i pagamenti dei residui passivi in conto capitale per un importo corrispondente all’avanzo di cassa risultante dal rendiconto dell’esercizio 2012”.
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