Presidenza del Porto, Baretta: “Se c’è il nome di Martella, a lui va il mio sostegno” (Nuova Venezia)

porto ppbSono oltre duecento le candidature inviate al ministero dei Trasporti per la presidenza delle quindici Autorità di sistema portuale italiane previste dalla riforma dei porti. C’era tempo fino alla mezzanotte di domenica per inviare le manifestazioni di interesse per l’incarico. E oggi dal Ministero dei Trasporti, fa sapere lo staff del ministro Delrio, potrebbero essere resi pubblici i numeri dei candidati per ciascuna Autorità portuale. L’interesse è decisamente alto a Venezia dove si attende la scelta sul successore di Paolo Costa, che è al terzo mandato e non è ricandidabile. «Venerdì erano già 200» ha precisato ieri alle agenzie il consigliere del ministro dei trasporti Luigi Merlo durante un convegno a Genova. La nuova legge entra in vigore dal 15 settembre e da quella data inizierà il lavoro tra Ministero e Regione sull’intesa sui nomi dei presidenti. «Ad ottobre si insediano le commissioni parlamentari che possono deliberare per quei porti dove c’è intesa sul nome di chi guiderà l’Autorità e i presidenti si insediano. Le altre Autorità seguiranno via via. L’importante è che si parta», ha precisato Merlo da Genova. A Venezia, dicevamo, due dei candidati in pole position per la successione a Costa, il deputato Pd Andrea Martella e l’europarlamentare Ncd Antonio Cancian, scelgono entrambi il silenzio. Almeno per ora. Cancian, trevigiano e presidente della società Autostrade del Mare mediterranee, ha un curriculum che piace al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Martella conta su un sostegno vasto nel Partito Democratico, che travalica le correnti interne. Il deputato Michele Mognato lo sostiene apertamente. «Già tempo fa ho pensato e detto che Martella è persona capace d’interloquire con il mondo dell’economia marittima e i diversi livelli istituzionali per far sì che il porto di Venezia abbia un ruolo di primo piano nel sistema portuale italiano, anche alla luce del piano nazionale strategico per la portualità e la logistica recentemente approvato. Conosce bene la città e il suo sistema industriale e portuale nonché la legislazione speciale», dice il deputato. E il sottosegretario Pier Paolo Baretta chiarisce: «Ho letto di tutto in questi giorni. Io non sono candidabile, perché in pensione. Tutte le candidature di cui si parla in questi giorni sono autorevoli ma se c’è il nome di Andrea Martella per me questa è una priorità a cui va il mio sostegno». Baretta conferma contatti con un altro candidato dell’ultim’ora dell’area Pd-ex Margherita, l’avvocato veneziano Alessio Vianello, un passato da assessore a Venezia. Vianello spiega: «Mi è stato chiesto e posso dire di contare sull’appoggio di rappresentanti di governo. Ma mi presento da professionista, indipendente. Il mio curriculum comprende esperienze in Italia e all’estero dove ho seguito questioni portuali». Altri nomi circolati in queste settimane sono quelli dell’assessore comunale di centrodestra Renato Boraso e di Filippo Olivetti sostenuto da una parte del Pd. Neanche lui dispiace, si dice, a Luca Zaia. L’imprenditore è stato nominato da Veneto Sviluppo come consigliere in Vtp. Infine paiono in ribasso le quotazioni di Michele Gambato, già presidente di Sistemi territoriali. Il ministro Delrio dovrebbe fare la sua scelta entro la fine di settembre. E tutti mettono le mani avanti: i giochi non sono affatto chiusi. Il nuovo presidente dovrà occuparsi, tra le tante cose, dell’unificazione dei porti di Venezia e Chioggia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
2016-09-06T09:55:33+02:00 6 Settembre 2016|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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