Occhi puntati sui problemi specifici del territorio veneziano, per trovare soluzioni e dare risposte concrete. È questa la priorità per Pier Paolo Baretta, capolista alla Camera Veneto 2, intervenuto oggi alla presentazione ufficiale delle liste dei candidati della provincia di Venezia. Il polo industriale di Marghera, in piena crisi di identità, è un esempio delle emergenze che il territorio deve affrontare. E poi la crisi, che continua a mettere in ginocchio le aziende, il lavoro che manca, i tagli ai servizi di welfare.
“Le risposte non possono essere solo locali, ma devono essere anche nazionali” spiega Baretta, che mette in evidenza l’importanza strategica della delegazione veneziana delle liste in Parlamento: “Più del 20 per cento dei candidati veneti vengono dal territorio ”. A loro il compito di lavorare per rappresentare la provincia e la regione, finora “mal rappresentata a Roma in questi anni. Il Pd intende rovesciare l’idea di un Veneto appannaggio della Lega e del centrodestra: questa regione merita di più.
“Venezia capitale” è lo slogan lanciato dal candidato. Capitale della cultura nel 2019: “Il Pd sosterrà questa candidatura e farà in modo che si raggiunga un buon risultato, migliore di quello delle ultime Olimpiadi”. Venezia capitale del Veneto. Il collegio per la Camera di Veneto 2 comprende le province di Venezia, Treviso, Belluno, che devono essere protagoniste di un comune sviluppo. Per Venezia, quindi, c’è una responsabilità in più: “Essere lo snodo decisivo con il compito di trainare lo sviluppo dell’intero territorio, rappresentando nel mondo un punto di riferimento”.
Ma Venezia è anche Mestre, “il cuore economico dell’intero territorio, punto di collegamento tra il centro storico e il Veneto. Il Passante unisce, non divide”. Venezia è anche i suoi territori: da Chioggia alla Riviera del Brenta, dal Miranese a Portogruaro e San Donà di Piave, tutti caratterizzati da economie locali specifiche che vanno salvaguardate e ulteriormente sviluppate.
Il segretario provinciale Michele Mognato presentando le liste ha ricordato la grande mobilitazione veneziana alle primarie per il candidato premier (40 mila votanti in provincia) e per i parlamentar (14 mila votanti) e ha elencato i 5 punti chiave per il Pd: assetti istituzionali con al centro la città metropolitana; lavoro-crescita-impresa; nuova legge speciale; i diritti (alla salute, alla formazione e alla cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia); i comuni e le autonomie locali (Imu e cambiamento del Patto di stabilità).
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