“Se il Porto dovesse essere commissariato (e mi auguro di no per il bene della città) la responsabilità più grande sarebbe del sindaco uscente”. Interviene con queste parole Pier Paolo Baretta, candidato sindaco di Venezia e sottosegretario all’economia sulla vicenda del Porto di Venezia.
“La decisione di Brugnaro di dare mandato al suo rappresentante di non votare un bilancio in attivo e di insistere su questa linea anche l’ultimo giorno utile è grave perché immobilizza l’attività del porto e dà un brutto segnale e una brutta immagine della città. I mercati e gli investitori si chiedono quali siano le vere intenzioni sulla ripartenza, se il Comune ferma una così rilevante attività economica del proprio territorio”.
“Le motivazioni del sindaco uscente non convincono – continua Baretta – Cosa intende quando dice che la decisione di riordino del PEF non è passata in consiglio? Non certo il Consiglio Comunale visto che è lui il Sindaco e puó convocarlo quando ritiene. Anzi sarebbe proprio la volta buona che andasse in Consiglio a riferire la sua posizione sul porto e attivasse la richiesta dei consiglieri di ascoltare sia il Presidente Musolino, sia il rappresentante della città metropolitana Fabrizio Giri. Perché non ci va? Forse perché dovrebbe anche rispondere alle interrogazioni sui Pili? Evidentemente, allora, intende il Comitato di Gestione, ma la risposta sta nella legge 84/94 e nei poteri attribuiti al Presidente dell’Autorità. In ogni caso, il tempo per segnalare queste preoccupazioni c’è stato e andava fatto arrivare prima a tutte le autorità competenti. E a proposito di Porto e di Comune, che fine ha fatto il rifacimento del ponte Molin il cui progetto, nonostante l’iniziale parere positivo della Giunta, è bloccato da mesi in qualche cassetto del Comune di Venezia e il risultato è una difficile fruizione delle Fondamenta Zattere per persone a mobilità ridotta?”.
E infine ribatte sull’ipotesi di porto offshore: “Brugnaro si è cimentato anche in un assolo stonato sul porto d’altura ridicolizzandolo. Dica chiaro cosa vuole fare con i container che in laguna non entreranno mai. Rinunciarci? Insomma, ci vuole chiarezza: le domande aumentano, le risposte scarseggiano”
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