L’on. Pier Paolo Baretta aderisce alla campagna #parlamentocasadivetro lanciata da Open Polis.
Dal sito http://blog.openpolis.it: “Sogno che quest’aula diventi una casa di vetro e che questa scelta possa contagiare tutte quante le altre istituzioni” dice il Presidente Grasso verso la chiusura del suodiscorso di insediamento al Senato, facendo l’eco di quello pronunciato la mattina dalla Presidente Boldrini: “Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e il nostro lavoro trasparenti”. Magnifico, veramente.
Il sogno di Pietro e l’incitazione di Laura sono per la trasparenza del Senato e della Camera. E non sono soli. La quasi totalità dei membri che siedono nelle Aule presiedute da Grasso e Boldrini sono stati eletti sulla base di programmi dei loro partiti che hanno tra i primi punti proprio la trasparenza.
Fuori, nelle piazze nelle strade negli articoli dei giornali in tv nei tweet e nei blog, tutti vogliono pretendono urlano trasparenza! Diviso su tutto, il nostro paese pare essere unanime su pochissime cose, una di queste è proprio la necessità di trasparenza.
Noi che i sogni abbiamo voglia di continuare a farli ma che abbiamo anche l’urgenza di viverli, lanciamo non un appello, perché pare proprio che in questo caso non ce ne sia bisogno, ma la proposta che produce direttamente e concretamente un aumento del tasso di trasparenza del nostro Parlamento: Commissioni aperte per un Parlamento trasparente!
E’ incredibile a dirsi ma i lavori delle Commissioni del Senato e della Camera, di norma e per Regolamento, non sono pubblici. Non si sa chi prenda parte alle riunioni – le presenze non sono pubblicate – non si sa cosa viene detto – i resoconti sono solo riassunti sommari – e, assurdamente, non si conoscono i voti, non si può sapere se i nostri rappresentanti hanno votato a favore o contro una proposta di legge.
Perciò prima di tutto bisogna modificare i Regolamenti per rendere pubblici e trasparenti i lavori delle Commissioni parlamentari. E poi, contemporaneamente, bisogna stabilire che il sistema di voto normale, in Assemblea e nelle Commissioni, sia quello elettronico, in modo che si sappia sempre chi è presente e cosa vota. Non se ne può più con quelle ridicole alzate di mano con cui si approvano cose importanti di cui però non si può chiedere conto a chi l’ha votate.
Questo è il testo di una proposta di riforma del Regolamento del Senato pronta per essere adottata. Ci abbiamo lavorato a lungo in passato, anche con l’aiuto di tecnici e addetti ai lavori, ma è sempre mancata la volontà che invece viene da tutti ribadita proprio adesso.
Si può fare la stessa cosa alla Camera e passare nel giro di pochi atti e pochi giorni da un Parlamento opaco a uno molto più trasparente.
Per questo non occorre neppure un Governo, è sufficiente la maggioranza assoluta dei Deputati e dei Senatori e tante persone fuori a chiedere di passare dai sogni al cambiamento della realtà.
#parlamentocasadivetro
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