Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze On. Pier Paolo Baretta ha partecipato al convegno “Pensioni, salute e assistenza: il valore aggiunto del welfare complementare” organizzato da Itinerari Previdenziali nella città di Abano Terme. A seguire una sintesi del suo intervento.
“La tensione sul tema della sanità e della previdenza social è palpabile. Tutto ciò dimostra l’attenzione che il paese ha su questi temi. Mentre, però si discute di risorse per la sanità, di costi standard, di flessibilità previdenziale, in profondità si scava per mettere in moto processi fortemente innovativi, ponendoci di fronte alla necessità di affrontare il tema del ripensamento complessivo dei sistemi welfare.
Un esempio di ciò sono i fondi e le casse di previdenza complementare che rappresentano, ormai, una realtà viva e interessante, a tal punto che il Governo vuole offrire la possibilità di investimenti in economia reale e chi lo farà potrà godere di un bonus fiscale pari all’aumento delle tasse previsto lo scorso anno. L’esigenza di allargare la dimensione di questo dibattito politico e culturale è destinato a crescere.
Dobbiamo, perciò, far tesoro dell’idea di fondo, apparentemente ovvia, ma non sufficientemente affermata, che lo Stato non può, da solo, garantire l’insieme delle prestazioni sociali, tra cui quelle sanitarie. Nel dibattito generale, la percezione “universalistica”, secondo cui, giustamente, tutti possono beneficiare delle prestazioni sociosanitarie e previdenziali affida univocamente la responsabilità del tema alla dimensione pubblica. Ma due aspetti rendono evidente il problema: un trend di crescita demografica in continuo aumento, che incide sulla sostenibilità dei costi, e la qualità delle prestazioni, complessivamente più che dignitosa rispetto al quadro mondiale. Finché questi concetti verranno considerati un peso e non elementi su cui investire, non potremmo affrontare seriamente il problema. Occorre dunque scegliere seccamente se ridurre le prestazioni e abbassare il tasso tolleranza civica o se mantenere e migliorare il livello qualitativo delle prestazioni; ma in questo caso dobbiamo ragionare attorno ad una nuova idea di welfare.
È chiaro, dunque, che siamo di fronte all’esigenza di discutere con coraggio, in considerazione delle nuove e crescenti emergenze sociali, su come porre in rete le nuove priorità. Oggi, sono il welfare sanitario e le pensioni le nuove priorità che coinvolgono maggiormente la società italiana. E questo ci chiede di far vita ad una riorganizzazione totale del sistema. Stiamo seminando un terreno fertile e maturo, in cui mettere a frutto una collaborazione proficua tra decisori politici ed enti coinvolti.
Ho proposto al Ministro Giuliano Poletti di lanciare una campagna di adesione ai fondi e alle forme integrative del nuovo welfare, da abbiamo avuto dei primi risultati incoraggianti, ma c’è ancora margine perché il Paese sfrutti rapidamente questa vera occasione di rilancio economico”.
Sig. sottosegretario, sono in totale sintonia col suo commento-intervento ma, le ricordo e tramite Ella al suo presidente del Consiglio che se NON PONETE RIMEDIO all’ ERRORACCIO della riforma Fornero, circa gli oramai scomparsi ex Quota ’96 della SCUOLA, saranno cazzi amari alle prossime politiche.