Il voto dei circoli ha confermato la fiducia che iscritti e iscritte hanno nel progetto riformista del Pd, attraverso il voto ampio alla mozione che sostiene la candidatura a segretario di Matteo Renzi, soprattutto perché, in un passaggio così delicato per la politica italiana e per il Partito democratico, il nostro popolo ha fatto sentire la sua voce.
I numeri sono incontrovertibili, sia in termini assoluti sia percentuali. I dati ufficiosi parlano di più di 266.000 persone che si sono recate a votare nei circoli del Partito democratico, quasi il 60% degli aventi diritto. È stata una grande prova di partecipazione, di democrazia interna del nostro partito, un’esperienza unica nel panorama italiano. Sono convinto che il passaggio congressuale permette al Partito democratico di rafforzarsi, di ritrovare, nella dialettica interna avviata in questa fase, lo spirito della sua missione riformatrice, di abbracciare quel concetto di prendersi cura che è insieme impegno e obiettivo della nostra idea di partito.
Dobbiamo avere la forza di rimettere al centro della nostra riflessione i temi e non le polemiche, di superare quelle divisioni che hanno fatto perdere il senso profondo di quel passaggio che portò dall’Ulivo dei partiti al partito dell’Ulivo, dobbiamo comprendere che è necessaria una guida forte e autorevole, come quella che può assicurare Matteo Renzi, che finalmente sappia unire il nostro popolo, nel Paese come in Veneto. Per questo il 30 aprile serve un grande consenso popolare, perché la “democrazia è partecipazione” e la partecipazione è l’anima del nostro Pd. Andiamo ai gazebo per sostenere un progetto. E credo che ciò sia ancor più importante in Veneto, dove il doloroso trapasso di alcuni esponenti e dirigenti del Pd nel progetto di Mdp non è coinciso, per fortuna, con il venir meno della partecipazione di iscritti e iscritte e dove ci attende un congresso importante.
Ora dobbiamo guardare al bene del Partito democratico, al bene del nostro Paese, perché siamo l’unica forza alternativa al populismo, gli unici in grado di proseguire sulla strada delle riforme, i soli che possono assicurare al Paese un governo stabile. Avanti, insieme verso il 30 aprile. Tutti ai seggi per votare la mozione Renzi-Martina.
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