Padiglione nel segno dell’acqua per la riqualificazione di Venezia (la Nuova Venezia)

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Baretta: «La struttura di questo meraviglioso padiglione si vede e si tocca. Chi si ricorda cosa c’era qui una volta, vede ora una Marghera che rinasce. Giusto che l’Expo sia a Milano, ma questo dimostra che anche Venezia può dire la sua ed è un passo molto importante per l’ulteriore visibilità della città». 

 

Anche Venezia vuole fare la sua parte all’Expo 2015 di Milano in programma dal prossimo mese di maggio. Sei mesi nei quali l’evento potrà essere una vetrina per le imprese veneziane e venete. Per non lasciarsi sfuggire questa grande occasione, il Comitato Expo Venezia, nato come “cabina di regia” sul nostro territorio, ha previsto un masterplan che comprende 170 eventi sparsi non solo su Venezia e le isole, ma anche in’area da Porto Tolle ad Abano e Treviso. Un’occasione imperdibile che l’imprenditoria locale non ha voluto lasciarsi scappare, andando alla caccia di nuovi mercati e un punto di incontro per le 250 delegazioni straniere che saranno a Milano. Capitale. Venezia punta a diventarlo per l’acqua e tutto ciò che a questa attiene. Acqua come vita, nutrimento, lavoro e molto altro ancora. Andandosi a inserire alla perfezione nel tema scelto dall’Expo 2015 di Milano. E non potrebbe essere altrimenti per la realtà lagunare e il territorio che la circonda. Offrendo un panorama di iniziative e di opportunità senza eguali ai possibili visitatori in arrivo. Padiglione. Ieri la presentazione ufficiale con tanto di taglio del nastro e presenza del governatore Luca Zaia: sarà il cuore espositivo dell’Expo 2015 a Venezia, ufficialmente riconosciuto dal capoluogo lombardo, in cui pulserà una delle attività principali dell’evento. Oltre 300 gli invitati in rappresentanza del mondo politico e delle categorie economiche della regione. «Abbiamo creduto e crediamo fortemente in questo progetto», spiega Isabella Bruno Tolomei, presidente di Condotte Immobiliare che sta realizzando a Porto Marghera, nell’area Vega 2, l’edificio che ospiterà l’esposizione Aquae. «Era inaccettabile vedere un’area abbandonata come questa a due passi da Venezia. Stiamo sfruttando una grande opportunità per la città e siamo di fronte a un miracolo: solo nello scorso febbraio guardavamo un disegno e invece adesso stiamo ammirando un edificio di 20 metri che contiamo di ultimare nei tempi per essere pronti a maggio per l’inagurazione dell’Expo 2015. Ci siamo dovuti confrontare con opere di bonifica e riqualificazione molto costose, ma questo padiglione rimarrà poi a disposizione della comunità locale». Trenta milioni. Quelli investiti per realizzare il padiglione con protagonisti assoluti i privati, in primis Condotte Immobiliare. A contribuire alla costruzione dell’edificio anche Omba Impianti & Engineering di Torri di Quartesolo. Il Comitato Expo. Il Comitato Expo Venezia, presieduto dal commissario straordinario Vittorio Zappalorto, e prima ancora da Laura Fincato, ha lavorato in questi mesi per catalizzare la vasta offerta di iniziative, eventi e percorsi nata intorno all’evento, e per valorizzarla, organizzarla e orientarla all’interno di un piano territoriale integrato. «Questa è una giornata molto importante per Venezia», afferma Zappalorto, «e da qui parte la riqualificazione strategica per Venezia. Questa è una finestra che si apre a est per l’Expo di Milano, e il fatto che questi spazi torneranno poi alla città, dimostra che siamo di fronte a un esempio di ottima collaborazione tra pubblico e privato». Masterplan. «La geografia del progetto a prima vista potrebbe apparire semplice», precisa Matteo Zoppas, presidente delegato del Comitato Expo Venezia, «ma è invece il risultato di un grande lavoro di squadra fatto dai membri del Comitato stesso, e da un team di valutatori che hanno studiato centinaia di offerte per poi scegliere le 170 inserite nel masterplan. Di queste, 108 riguardano luoghi espositivi o percorsi culturali, e una sessantina servizi vari e collaborazioni. L’insieme di iniziative si va quindi a inserire in una logica di città metropolitana, coinvolgendo anche le province di Rovigo, Padova, Treviso e Belluno». Filosofia. Gestione dei flussi, modalità di accesso e diversificazione dell’offerta. Sono questi i capisaldi del masterplan presentato ieri dal coordinatore del gruppo di lavoro, Francesco Sbetti. «Dalla cultura alimentare alla gestione delle acque, sono innumerevoli i temi toccati», sottolinea Sbetti, «una sorta di caccia al tesoro per scoprire luoghi e le bellezze dei nostri territori, e per far questo potremo contare su una fitta rete di servizi di trasporto, parcheggi e stazioni. Una sfida che si concretizza prima, durante e dopo questo Expo 2015». Un progetto che è frutto dell’impegno congiunto di varie realtà: politiche, economiche, culturali e innovative, con Venezia e le sue acque al centro delle dinamiche. Offerte. Quelle destinate ai visitatori che da Milano faranno poi tappa a Venezia e dintorni vanno dalla scoperta delle valli per la pesca agli orti di Sant’Erasmo; dalla tecnologia con i cantieri del Mose al Museo di Torcello; passando per la gastronomia, i vigneti, i palazzi storici ma anche i territori del radicchio e del prosecco. La navigazione fluviale, il Polesine, l’archeologia e le ville venete saranno solo ulteriori opportunità di arricchimento culturale. Futuro. Una volta concluso l’Expo 2015 di Milano, Venezia potrà contare sugli spazi del padiglione Aquae, ma anche sullo studio realizzato dal Comitato Expo Venice. «Una progettualità di sistema», riprende Matteo Zoppas, «valida anche per il futuro e in grado di restituire una visione vasta dell’area veneziana e veneta attraverso una mappatura integrata dell’offerta». «Siamo certi che di fronte abbiamo uno strumento di eccezionale attrattiva per il turismo», conclude Cesare De Michelis, presidente di Expo Venice. «Ci attendono quattro mesi e mezzo intensissimi per la conclusione dei lavori del padiglione Aquae, con l’obiettivo di rispettare le scadenze ed espandere il desiderio di accoglienza della città verso tutti i suoi visitatori».

di Simone Bianchi

 

Il mondo imprenditoriale e politico veneziano e veneto si è ritrovato ieri per il taglio del nastro del padiglione Aquae in vista dell’Expo 2015. Da Alessandra Moretti a Paolo Costa, dal commissario Vittorio Zappalorto al sottosegretario alle Finanze Pier Paolo Baretta, passando per ex assessori comunali e rappresentanti di categorie, industria e artigianato. Non poteva mancare il governatore Luca Zaia, che sulla partecipazione di Venezia all’Expo 2015 punta moltissimo. «Il padiglione rappresenta un altro importante tassello sulla strada dell’Expo, per il quale la Regione ha avviato un programma di manifestazioni e attrazione di imprenditori e investimenti con uno stanziamento di 5 milioni di euro, ma anche per l’intera area di Marghera, per la quale abbiamo sottoscritto proprio nelle settimane scorse un piano di risanamento da 150 milioni di euro», rimarca Zaia. «Quello che all’inizio mi era apparso come un sogno un po’ utopico è realtà e di questo ringrazio Giuseppe Mattiazzo, amministratore delegato di Expo Venice, Isabella Bruno Tolomei, presidente di Condotte e Matteo Zoppas, presidente delegato del Comitato Expo Venezia. Si tratta di una grande opportunità per catturare venti milioni di visitatori, portarli a conoscenza delle nostre mete turistiche che collocano il Veneto al primo posto in Italia quanto a presenze, ma soprattutto per consentire alla previste 250 delegazioni economiche che giungeranno in Italia, di conoscere i nostri distretti produttivi, le loro eccellenze e convincerli che qui non si rischia a portare business e investimenti. Una cosa è certa: non sarà una fucina di sprechi e soldi gettati al vento: ciò che faremo per l’Expo resterà a sostegno della nostra economia e del nostro turismo. La speranza è che in futuro i poli fieristici veneti possano collaborare di più tra loro: non parlo di fusione, ma di proposte su cui possano lavorare unendo le forze. Ho poi sempre detto che di Marghera non si vuole fare un campo da golf, ma un luogo in cui mantenere la produttività». A fargli eco è il sottosegretario alle Finanze, Pier Paolo Baretta. «La struttura di questo meraviglioso padiglione si vede e si tocca. Chi si ricorda cosa c’era qui una volta, vede ora una Marghera che rinasce. Giusto che l’Expo sia a Milano, ma questo dimostra che anche Venezia può dire la sua ed è un passo molto importante per l’ulteriore visibilità della città». E dopo la presentazione del progetto fatta a Roma l’altro ieri, i promotori della costruzione del padiglione Aquae possono fare un nuovo passo avanti nel progetto. «Il riconoscimento internazionale per Venezia in questo Expo 2015 è già arrivato», fa notare Giuseppe Mattiazzo, amministratore delegato di Expo Venice. «Venezia è la sola città in Italia a realizzare un padiglione sinegico per un evento collegato al prossimo Expo di Milano». (s.b.)

2014-12-20T10:41:31+01:00 20 Dicembre 2014|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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