Nella mattina di sabato 19 luglio si è svolto a Mogliano Veneto (Treviso) il convegno “Obiettivo Veneto 2015”, organizzato dall’associazione AReS per un confronto in prospettiva delle elezioni regionali 2015.
A distanza di un anno dal convegno “Veneto contendibile” del 2013 a Quarto d’Altino (Ve), l’associazione AReS è tornata a organizzare in Veneto un momento di dibattito e di confronto in preparazione all’importante appuntamento delle elezioni regionali del 2015. Per l’occasione si sono riuniti deputati, senatori, consiglieri regionali, parlamentari europei e amministratori locali, iscritti al Partito Democratico e simpatizzanti per riflettere sull’attuale situazione in Veneto, sulle potenzialità e le difficoltà che il PD dovrà affrontare, sulle prospettive per arrivare finalmente a governare la regione.
Il punto di partenza è stata la relazione del prof. Paolo Feltrin, politologo, che ha proposto un’ampia e dettagliata analisi del voto in Veneto nelle ultime tornate elettorali, dalle elezioni politiche del 2013 alle amministrative e alle europee di questa primavera.
Feltrin ha sottolineato, innanzitutto, i dati dell’affluenza alle elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo: ha votato il 63,9%, in calo del 12,9 per cento rispetto al 2004 e dell’8,6 per cento rispetto al 2009. Rovigo e Venezia le province in cui il trend negativo è stato particolarmente marcato (rispettivamente -11,7% e -10 per cento rispetto al 2009).
In occasione delle ultime europee, il Partito democratico si è attestato come miglior partito in Veneto (37,5%, 899.723 voti). Un balzo in avanti di cui molto si è scritto nei giorni successivi alla chiusura dei seggi: il Pd è passato dal 26,5% delle politiche del 2008 al 20,3 per cento delle europee 2009 (risultato confermato un anno dopo alle regionali) e al 21,3 per cento delle politiche 2013.
Il prof. Feltrin ha quindi proposto un focus sul “caso Padova” analizzando le ragioni che hanno portato alla perdita della città da parte del Pd in occasione delle recenti elezioni amministrative.
Molti gli interventi che si sono alternati, da parte dei sindaci, parlamentari, consiglieri regionali presenti in sala. Dopo i saluti del sindaco di Mogliano Veneto, Carola Arena, ha preso la parola il segretario regionale del PD Roger De Menech. Quindi sono seguiti interventi dei consiglieri regionali Lucio Tiozzo, Claudio Niero, del segretario provinciale Marco Stradiotto, dell’on. Floriana Casellato, della senatrice Rosanna Filippin, del Senatore Giorgio Santini, del sindaco di Treviso Giovanni Manildo e di Ivo Rosso ex sindaco di Padova.
A tirare le somme il sottosegretario all’Economia e Finanze on Pier Paolo Baretta, presidente di AReS, che ha evidenziato “l’assenza di un progetto a lungo termine da parte di chi gestisce oggi la regione. Bisogna proporre ai veneti una prospettva, nel medio e nel lungo periodo. Questo territorio ha delle proprie carte che può giocare per sé e per l’italia”. Il sottosegretario ha rilanciato la necessità di guardare e parlare agli imprenditori e ai lavoratori veneti: “Questa regione ha il più alto tasso di manifatturiero, comparto centrale che va tutelato, sostenuto e rilanciato. È la prima regione d’Italia per flussi turistici e rimane la porta d’Europa. Turismo e cultura da un lato e logistica dall’altro sono altri due assi per il rilancio e lo sviluppo della regione”.
“Il Veneto – ha aggiunto – ha il diritto di essere considerato a livello nazionale ed europeo molto più di quanto viene considerato oggi. Dalla nostra abbiamo una struttura sul territorio: sono i nostri amministratori, tanti e bravi. La sfida che ci attende è di coniugare rinnovamento e capacità di governo”.
Sul fronte delle candidature Baretta ha sottolineato che “viene spontaneo dire che il candidato deve essere politico. In Veneto ma anche a Venezia”. E ha precisato: “Chi concorrerà per la Regione deve prendere un impegno solenne di dedicarsi totalmente al Veneto. Nella buona e nella cattiva sorte! I Veneti hanno diritto a questa promessa”.
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