“No a campagne personali, la competizione sia leale”

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Dal quotidiano l’Unità, intervista a cura di Massimo Franchi: “Una scelta necessaria e coerente, ma che ha tempi troppo stretti e rischia di non farci confrontare sui programma. Le primarie devono prevedere filtri per gli amministratori locali e regole precise per chi viene dalla società civile: obbligo di iscrizione al partito, divieto di campagne personali, e, invece, pagamento di un contributo al partito perché sia lui ad illustrare i candidati come garante delle primarie”. Pier Paolo Baretta, ex sindacalista Cisl, è uno dei parlamentari che ha deciso di ricandidarsi. La sua prima legislatura si è chiusa con incarichi importanti: Baretta, capogruppo Pd in commissione Bilancio, è stato relatore per provvedimenti pesanti: dalla riforma del bilancio ad inizio legislatura al Salvaitalia e alle Legge di Stabilità con il governo Monti.
Con lei in Veneto nel 2008 fu candidato Massimo Calearo. Con le primarie sarebbe stato impossibile o paradossalmente sarebbe più facile per personaggi conosciuti sul territorio farsi votare?
Io mi auguro che alle primarie si presentino persone provenienti dalla società civile, perché portano valore aggiunto e sono sempre state un arricchimento per il PD. Tutti, io compreso, proveniamo da li. Detto questo, penso però che, visto che si scelgono i candidati per il Pd, prima di presentarsi chiunque voglia partecipare si debba iscrivere al partito. Non credo e non ho mai creduto agli indipendenti di sinistra. Quando si viene eletti si entra a far parte di un gruppo parlamentare con regole precise. Certo, per evitare casi come quello di Calearo, un pessimo precedente, che non si deve ripetere assolutamente, credo che questo basti.
Dicono che fra voi parlamentari il timore però riguardi soprattutto le candidature di sindaci e consiglieri regionali…
Le regole le deciderà la Direzione Nazionale, lunedì prossimo. Io credo però che ognuno debba completare le cose che fa, ma d’altro canto le esperienze sono diverse. Non siamo preoccupati, ma crediamo che questo tema vada affrontato con filtri e deroghe precise. Ma invece di organizzarsi per fare pressioni sui colleghi che lunedì decideranno, preferisco dedicarmi al mio territorio.
Appunto sul territorio sarà decisivo il ruolo dei segretari provinciali, no?
Si, sarà fondamentale che siano dei garanti della competizione leale. Ma da questo punto di vista noi in Veneto non abbiamo problemi. Al mio segretario ho già proposto due cose: la prima di prevedere incontri ed assemblee fra tutti i candidati ed i circoli, per spiegare i nostri programmi. La seconda di evitare che ci sia la possibilità per i candidati di farsi campagne personali. Propongo invece che ogni candidato paghi un contributo al partito per preparare volantini che illustrino le varie candidature in modo obiettivo. Sa, noi parlamentari veneti abbiamo fatto squadra, e vorremmo continuare a farla durante queste primarie.
Sta pensando ad una candidatura a blocco? Non c’è il rischio invece che le primarie ripropongano la spaccatura Bersaniani-Renziani?
Visto l’ottimo risultato alle primarie io, bersaniano, trovo giusto che i renziani si candidino, ma non devono farlo in rappresentanza di una corrente. Tutti devono puntare a far eleggere Bersani premier.

2012-12-14T10:06:13+01:00 14 Dicembre 2012|News, Rassegna stampa, Verso il voto|

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