Paolo Baretta è sottosegretario all’Economia. Per oltre trent’anni è stato prima un militante poi un dirigente sindacale fino a diventare il numero due della Cisl. Ha fatto parte dell’”anima” di sinistra del sindacato di Via Po, dei cosiddetti “carnitiani”, l’area di Pierre Carniti, laici, socialisti, senza collateralismi con la Dc, concentrati nelle categorie dell’industria, in particolare tra i metalmeccanici della Fim, e nelle regioni del nord in una Cisl con baricentro nel pubblico impiego e nel centro-sud. Ora Baretta sta dall’altra parte della barricata: sta nel governo che più di altri considera irrilevante il ruolo dei sindacati, come quello della Confindustria. Ultimo atto: la circolare del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia.
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