“Siamo qui non per raccontare la storia del Monte dei Paschi, che tutti voi conoscete, ma per provare a dare risposte, a fare chiarezza sul futuro, a comprendere quali sono le strade per avere giustizia. Siena ha bisogno di ritrovare fiducia”. Si è aperto con queste parole l’intervento del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, all’iniziativa “Monte dei Paschi di Siena, dal 1472 al futuro”, organizzata dalle associazioni Ares e Idee Siena, che si è tenuta ieri nella città toscana.
“Dopo gli stress test di luglio, che avevano messo in luce tre situazioni di criticità legate a Monte dei Paschi e alle banche venete, il Governo – ha spiegato il sottosegretario – si è trovato di fronte a una scelta difficile: decidere se applicare le regole europee del bail-in o se individuare una soluzione che permettesse di salvaguardare il sistema bancario italiano senza provocare danni sistemici all’economia. Con il cosiddetto decreto Salvarisparmio di dicembre 2016, che mette a disposizione 20 miliardi per i salvataggi bancari, il Governo ha deciso di scommettere sul futuro del Monte dei Paschi, una banca che ha attraversato la storia d’Italia e d’Europa, avviando un confronto dialettico che ha portato all’intervento precauzionale”.
Sui tempi dell’intervento statale, il sottosegretario Baretta, ha sottolineato che è ancora prematuro definire un arco temporale, perché “lo Stato si impegna a restare nell’azionariato di Mps finché sarà necessario. E dovremo farci trovare pronti – ha proseguito Baretta – quando la situazione tornerà positiva e i risultati economici dimostreranno che la presenza dello Stato non è più necessaria. A quel punto sarà il mercato a dire la sua. Ma la comunità economica e sociale senese non potrà stare a guardare. In tal senso, faccio un appello innanzitutto alle forze imprenditoriali che in questo territorio si sono sviluppate con aziende importanti, moderne e tecnologicamente avanzate. In queste prospettiva, penso che un modello di azionariato diffuso, una sorta di public company, possa essere una strada sulla quale iniziare a lavorare. Perché il Governo c’è, ma il suo è un intervento temporaneo. Non dobbiamo dimenticarlo. Discutiamo, confrontiamoci, ma lavoriamo tutti insieme – ha concluso il sottosegretario – affinché questa operazione abbia successo”.
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