In arrivo il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia. Sarà anche questo il tema al centro dell’incontro convocato per oggi in Municipio a Mestre dal sindaco Luigi Brugnaro e dall’assessore al Bilancio Michele Zuin. Era stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi in collegamento telefonico a confermare a Brugnaro – nel corso del dibattito avuto anche con il sindaco di Milano Beppe Sala e quello di Verona Flavio Tosi – che il governo avrebbe aiutato la città di Venezia «che lo merita», sollecitando anche il sindaco a esprimersi per il sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.
E ora anche il sottosegretario veneziano al Ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta, conferma. «L’impegno del Governo è legato appunto al rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia – spiega Baretta – anche se stiamo discutendo proprio in questi giorni le modalità, con l’obiettivo di prevedere l’intervento all’interno dell’attuale legge di bilancio. Venezia rispetto ad altre città come Milano o Firenze con cui il Governo ha già sottoscritto dei Patti per prevedere finanziamenti statali alle Amministrazioni, ha il vantaggio di avere già uno strumento specifico per i finanziamenti come è appunto la Legge Speciale, all’interno del quale affrontare anche altri problemi sul tappeto da tempo, come quello delle bonifiche dell’area di Porto Marghera». In realtà, come ha appena ricordato anche l’assessore al Bilancio Michele Zuin, ci sarebbe già un’impegno parlamentare del Governo a stanziare 8 milioni di euro l’anno a Venezia sul capitolo Legge Speciale, ma non sono mai arrivati e ne mancano altri 4 mai stanziati sul 2015. Ora, dopo lunghe discussioni, presentazioni di dossier da parte della città sui maggiori costi e ripetute richieste anche pubbliche di Brugnaro al Governo sembra che finalmente si possa passare dalle parole ai fatti. Se i fondi di Legge Speciale fossero finalmente stanziati sarebbe anche possibile la convocazione del Comitatone, che il sindaco chiede da tempo, ma che non può riunirsi se non ha appunto risorse da distribuire. Per Porto Marghera poi c’è da tempo la richiesta formale al Governo – fatta propria oltre che da Brugnaro anche dal presidente della Regione Luca Zaia – di inserire Porto Marghera tra le aree di crisi industriale complessa, in modo che l’esecutivo Renzi si impegni a sostenere finanziariamente, accanto alle opere di regolazione delle maree alle bocche della Laguna, la conclusione degli interventi di messa in sicurezza e di qualificazione ambientale della zona industriale di Marghera. Una partita che in questo caso si salda anche alla corsa ai consensi eccellenti al sì al referendum costituzionale da parte di Renzi a poche settimane da un voto diventato cruciale per la sopravvivenza del suo Gover no. «Questo non è un voto di scambio», ha detto scherzosamente Renzi al telefono quando ha annunciato i prossimi provvedimenti a favore di Venezia. Ma forse non è un caso che l’annuncio sia stato accompagnato dall’invito «a un sindaco riformista» come Luigi Brugnaro a sostenere le ragioni del sì e come proprio in questa occasione il sindaco di Venezia – che finora aveva sempre taciuto sull’argomento – abbia fatto il suo endorsement a favore del via libera alla riforma Renzi. (e.t.)
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