
Giornalista: La legge di Stabilità finalmente prende forma, per la questione esodati prevedete una sorta di autocopertura. Come funziona?
Baretta: Sugli esodati abbiamo istituito un fondo che parte con un finanziamento di 100 milioni di euro, che sono quelli che il governo aveva già destinato. Siccome in questo anno sono stati destinati per gli esodati 9 miliardi, si presume che non tutti sono stati utilizzati, i risparmi di questa cifra vanno anch’essi nel fondo. Dal 2014, se ci fosse la necessità, e ovviamente si spera di no, ci saranno ulteriori risorse che affluiranno. Quindi abbiamo costruito una struttura di copertura e stiamo allargando anche le platee in maniera tale che possano entrare in questo fondo di copertura più esodati di quelli che sinora hanno avuto il diritto di accedere. Non è risolto al 100% il problema ma è avviato ad una buona fase di conclusione e soprattutto il 2013 e il 2014 sicuramente avremo una copertura veramente importante.
Giornalista: Se dovessero servire altri fondi allora sareste costretti ad intervenire sulle pensioni più ricche. Qual è la soglia di queste pensioni?
Baretta: Oggi le pensioni sopra tre volte il minimo sono già “sterilizzate”, cioè non hanno l’aumento, non viene fatta la rivalutazione Istat. Noi pensiamo che se dovessimo accedere a questa cosa nel 2014 bisogna rendere assolutamente sino almeno a 6-7 volte il minimo. Solo da quella cifra in su si potrebbe valutare l’eventualità di intervenire. Quindi sbloccare la situazione attuale ed eventualmente valutare l’intervento ad un livello di molto superiore a quello di oggi.
Giornalista: On. Baretta, il nodo della scuola: ci conferma che è scongiurato il rischio di aumentare le ore di lavoro dei professori?
Baretta: La nostra posizione è netta. Noi daremo parere contrario a qualsiasi emendamento che volesse introdurre l’aumento dell’orario degli insegnanti. Stiamo lavorando per coprire quella quota non marginale di 180 milioni di euro, che derivano dalla vecchia legge “Spending review”, in maniera tale che sia chiarissimo che la questione dell’aumento dell’orario sparisca dal tavolo. Oggi forse chiudiamo la questione.
Giornalista: Per famiglie e imprese si punta molto sul contrasto all’evasione, ma quanto pensate di incassare?
Baretta: Per famiglie e imprese destineremo i soldi già stanziati dal governo e che noi riconfermiamo, non per la riduzione delle aliquote fiscali ma proprio per le famiglie, alle quali dal 2013 va redistribuito almeno un miliardo. Stiamo valutando la soluzione tecnica, forse la più semplice è aumentare le detrazioni per i carichi familiari dal 2013 in avanti. Nel 2014 anche per le imprese. Questi sono soldi certi e sicuri. Oltre a questo si è costituito questo fondo anticipando al 2013 la possibilità che venga alimentato dai ricavi della lotta all’evasione. Ma non confondiamo: ci saranno soldi freschi e ci sarà in aggiunta una valutazione delle stime. Il governo ce le deve dare, probabilmente il momento giusto sarà quando si farà la legge di metà anno per valutare l’andamento finanziario. Al momento non ci sono stime precise, ma l’intervento della Finanza quest’anno e i recuperi sembrano dare qualche elemento di speranza su qualche miliardo probabilmente. Quello che a me interessa sottolineare sono i soldi certi che deriveranno da questa manovra. Questi sono soldi aggiuntivi che vogliamo verificare. Quelli certi lo ripeto: un miliardo dal 2013 per i lavoratori ed una cifra importante dal 2014 per le imprese.
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