Le modifiche introdotte dal Senato nel Ddl di stabilita’ in termini di competenza nel 2013 comportano aumenti delle entrate di 3.834 milioni e 3.806 milioni di maggiori spese. Lo ha rilevato il relatore alla Camera, Pier Paolo Baretta, segnalando che con le novità di Palazzo Madama il saldo netto da finanziare migliora, in termini di competenza, di 28 milioni nel 2013, 51 milioni nel 2014 e di 129 milioni nel 2015, pari, in termini di cassa, a riduzioni di 428 milioni per il 2013, 51 milioni per il 2014 e di 129 milioni per il 2015. Gli interventi dei senatori, ha proseguito il relatore, “per quanto riguarda i risultati differenziali sia in termini di competenza sia di cassa, portano a un miglioramento del risparmio pubblico in ciascun anno del triennio, maggiormente accentuato nel 2013, per un importo di 1.664 milioni di euro, mentre il miglioramento risulta pari a 110 milioni di euro nel 2014 e a 179 milioni di euro nel 2015”.
L’incremento del gettito nel 2013, ha riferito Baretta entrando nel dettaglio, deriva da una riduzione delle entrate tributarie per 3.755 milioni e di un aumento di quelle extratributarie per 7.589 milioni. Nel 2014 l’aumento complessivo e’ di 426 milioni in seguito a una diminuzione delle entrate tributarie di 3.880 milioni a un aumento delle extratributarie di 4.306 milioni. Nel 2015, poi, l’incremento vale 235 milioni, con aumento delle entrate tributarie di 232 milioni e di quelle extratributarie di 4 milioni. Il consistente aumento che registrano le entrate extratributarie, ha fatto notare Baretta, e’ “largamente riconducibile alle modifiche apportate alla disciplina dell’Imu ed al versamento all’entrata del bilancio dello Stato delle risorse iscritte nella contabilità speciale 1778”.
Sul fronte delle spese, sempre come competenza, l’aumento di 3.806 milioni nel 2013 deriva da incrementi pari a 2.156 milioni per le spese correnti, 14 milioni per quelle per interessi e di 1.636 milioni per quelle in conto capitale. Nel 2014 le spese finali aumentano di 375 milioni, con incrementi di 316 milioni delle spese correnti e di 59 milioni per quelle in conto capitale. Nel 2015 l’incremento si riduce a 106 milioni con aumenti di 56 milioni nelle spese correnti e 50 milioni nelle spese in conto capitale.
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