VENEZIA Legge di Stabilità, nessun «regalo» per Venezia. Il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare oggi il documento di programmazione economica del Governo per il 2016, ma, almeno in questa fase, esso non prevederà quelle misure di sostegno sul piano economico e fiscale – a cominciare dal rifinanziamento della Legge Speciale – su cui il sindaco Luigi Brugnaro ha già predisposto un dossier, di cui riferiamo a parte e per il quale ha conteggiato addirittura un miliardo e 250 milioni di euro di teorici mancati finanziamenti dal 2005 al 2014, rispetto agli anni precedenti – che la città chiede al Governo. «Misure specifiche per Venezia» commenta anche il parlamentare veneziano del Pd Davide Zoggia «legate ad esempio al problema delle manutenzioni e dei suoi costi, potrebbero essere inserite con emendamenti durante il percorso parlamentare della legge». Conferma anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: «Almeno in questa fase non ci sono provvedimenti specifici per Venezia, anche se anche il Comune potrà comunque giovarsi dell’allentamento del Patto di Stabilità previsto per il 2016. Il sindaco Luigi Brugnaro è stato a Roma anche pochi giorni fa per incontrare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e iniziare a discutere dei problemi di Venezia, ma è un discorso aperto. Ribadisco, comunque, che se il Comune presentasse al Governo un piano pluriennale di rientro dal suo deficit, con le misure necessarie a realizzarlo, questo favorirebbe anche il riconoscimento di quegli aiuti legati unicamente alla “specialità” di Venezia». Nella Legge di Stabilità – come ha anticipato anche il presidente dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, Piero Fassino che ha incontrato proprio in questi giorni il Governo – si va verso un superamento degli attuali vincoli imposti dal Patto di Stabilità, con la conseguente possibilità di utilizzare per gli investimenti gli avanzi di bilancio congelati nelle casse dei Comuni. Altri alleggerimenti al Patto erano già stati previsti con il decreto sugli enti locali, già approvato. C’è poi l’impegno del Governo – ma non all’interno della Legge di Stabilità – a lavorare a una soluzione per garantire i rimborsi ai Comuni, come Venezia, che vantano crediti per aver sostenuto le spese di funzionamento degli uffici giudiziari e il 2012 e il 2015. Ca’ Farsetti si è fortemente esposta in quegli anni in particolare per la Cittadella della Giustizia e dunque vanterebbe crediti significativi. Ma tutto questo, purtroppo, appartiene al futuro e non risolverà certamente i problemi di chiusura del bilancio 2015 dell’Amministrazione Brugnaro e in particolare dello sforamento del Patto di Stabilità – per il terzo anno consecutivo – con le nuove penalizzazioni conseguenti, con uno «sbilancio» che a oggi supera abbondantemente i 60 milioni di euro. Le speranze residue – anche con l’azione “bipartisan” già avviata da Brugnaro con i parlamentari veneziani di tutte le forze politiche – si concentrano in particolare sul presidente del Consiglio Matteo Renzi e sul «faccia a faccia» che il sindaco avrà comunque con il premier domani, in occasione della sua calata in laguna e il summit internazionale sui cambiamenti climatici e l’innalzamento dei mari previsto a Palazzo Ducale, presenti tra l’altro anche i ministri dei Beni Culturali Dario Franceschini e dell’Ambiente Gianluca Galletti, per parlare anche di Grandi Navi. Enrico Tantucci
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