Cosa fare per aiutare concretamente le imprese? È la domanda cui ha risposto questa mattina il sottosegretario all’Economia e Finanze Pier Paolo Baretta intervenendo all’incontro “Competitività: SOS Italia. Le zavorre delle imprese” di Confindustria Venezia a Mogliano Veneto (Treviso).
Tre sono, in particolare, gli interventi messi in atto in questi mesi dal governo per incentivare la ripresa. La prima è l’allentamento del patto di stabilità: “Abbiamo ottenuto un primo risultato, parziale, liberando un miliardo di euro. Da sempre sostengo che il patto è una trappola perché impedisce ai comuni virtuosi di fare investimenti. È un traguardo importante perché le risorse svincolate vanno direttamente in vena nel territorio. Un altro risultato è lo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione: su 100 miliardi di debito stimati verso le imprese ne abbiamo svincolati 40, di cui già erogati circa 17″.
La seconda linea di intervento è la cessione gratuita ai comuni di parte del patrimonio del demanio, introdotta con il Decreto del Fare. “Sono arrivate dagli enti locali richieste per circa diecimila beni – ha sottolineato il sottosegretario – e per la prima volta è stato aperto un dialogo con il Ministero della Difesa che ha consentito di mettere a disposizione beni molto importanti. È dunque in corso un rilancio del federalismo demaniale di grande interesse”.
Infine, Baretta ha riportato al centro del dibattito sull’Imu la questione dei beni strumentali: “Abbiamo raggiunto il 30% di deducibilità strutturale. So che non è molto, ma è una direzione di marcia che dobbiamo implementare”.
Sollecitato dalla platea sul tema del cuneo fiscale, il sottosegretario ha annunciato che “le risorse disponibili per il 2013-2014 sono limitate, ma nella legge di stabilità sarà introdotto un fondo che trasferirà automaticamente una parte del ricavo della spending review e dell’evasione fiscale per la riduzione del cuneo”. In conclusione, per agevolare l’accesso al credito “è stato messo a punto il fondo di garanzia che andrà a regime a gennaio, in modo da poter aprire il rubinetto del credito consentendo alle banche di essere salvaguardate dalla copertura pubblica”.
“Si tratta di iniziative che si muovono nella giusta direzione e che rappresentano uno stimolo per un maggiore impulso alla ripresa della nostra economia”.
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