Giornata interamente bellunese per il capolista Pd alla Camera nella circoscrizione Veneto 2 Pier Paolo Baretta, accompagnato dai candidati Roger De Menech, Claudia Bettiol, Irma Visalli e dal consigliere regionale Sergio Reolon.
Il primo impegno è stato l’incontro con le rappresentanze metalmeccaniche, che hanno riferito di una situazione “allarmante” per il calo occupazionale e le chiusure di aziende. Alla loro richiesta di sostegno Baretta ha risposto ricordando le proposte del Pd in materia di lavoro e impresa: riduzione progressiva dell’Irap per chi assume stabilmente, abolizione dell’Imu sui beni strumentali, meno burocrazia, più facile accesso al credito, detassazione degli utili reinvestiti in azienda. “Bisogna smontare il patto di stabilità – ha aggiunto -, perché impedisce ai comuni che hanno le risorse di poterle utilizzare, ad esempio realizzando un piano di piccole opere e pagando i debiti con le aziende”.
Sul fronte del lavoro il capolista ha spiegato: “Al giovane dobbiamo dare stabilità riducendo il numero dei contratti – ha spiegato – e facendo in modo che la flessibilità non diventi una condanna alla precarietà. Dobbiamo poi consentire l’accesso al credito. A chi è in cassa integrazione va garantito il rifinanziamento del sostegno al reddito. Ai ‘pensionandi’ bisogna consentire la flessibilità in uscita”. Per il territorio bellunese nello specifico, Baretta ha spiegato che serve una programmazione provinciale, con il coinvolgimento di tutti: politica, sindacati e associazioni di categoria.
I problemi del lavoro sono stati al centro anche dell’incontro con le rsu di “Ceramica dolomite”, che hanno manifestato le proprie preoccupazioni per la condizione dell’azienda. Il contratto di solidarietà del 2009, infatti, scadrà a fine 2013 e il futuro è incerto. Baretta, sottolineando l’importanza che venga presentato quanto prima un piano industriale dall’azienda, ha aggiunto: “Si tratta di ripensare lo sviluppo dell’intera area bellunese. Il tessuto industriale non deve essere abbandonato”. In entrambi gli incontri i candidati si sono impegnati a tornare dopo le elezioni per definire un piano di sviluppo per il territorio.
Il capolista, che ha impostato la sua campagna elettorale sulla valorizzazione delle eccellenze venete d’impresa, ha poi incontrato nel pomeriggio le rappresentanze di Luxottica per rispondere alle domande dei lavorator.i A chi lo sollecitava sul mancato investimento sul turismo in provincia ha risposto che “il Veneto è la prima regione per flussi turistici, ma manca una progettazione unitaria, un’idea collettiva che consenta al settore di crescere. Ci vuole più coraggio”. Si è parlato anche di autonomia: Baretta ha evidenziato che il territorio deve “fronteggiare” ben due regioni autonome con cui confina e che la soluzione non è la fuga dei comuni dal Veneto ma la realizzazione della provincia autonoma di Belluno. Ma è l’intero territorio veneto che va ripensato: provincia autonoma montana e città metropolitane come presupposto istituzionale per un nuovo modello di sviluppo.
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