Il design più innovativo che si unisce a saperi antichi, le applicazioni più sorprendenti delle creazioni 3D, il manifatturiero del nuovo secolo, le imprese culturali di ultima generazione: benvenuti nel Futuro Artigiano, attraverso le porte di Cult Venezie, il Salone europeo della cultura che si apriranno il 21 novembre al Terminal Passeggeri di Venezia. Una tre-giorni con 80 relatori ed esperti invitati, 13 talk e una decina di laboratori, oltre a una quarantina di imprese-progetti selezionati.
«Abbiamo immaginato un Salone che non avesse un’impronta fieristica tradizionale ma un linguaggio più espositivo, qualcosa che assomigliasse ad un’esperienza da fare più che stand da vedere». Così lo racconta Antonio Maconi che se n’è preso cura per conto di ExpoVenice, VeneziePost e Cuoa, col patrocinio della Regione Veneto e un grappolo di partners e collaborazioni. Dunque, un cambio di passo per il Salone 2014. Le stesse imprese ospiti sono state selezionate in base a dei progetti specifici. A cominciare dal corpo centrale del Salone che avrà l’aria di un’esposizione: una quindicina di imprese, che uniscono storia artigiana e linguaggi contemporanei, comporrà «un racconto per immagini» attorno alle loro migliori creazioni. L’allestimento si svilupperà lungo un nastro rivestito da tessere di mosaico: da Lago a Purapietro, da Serafino Zani a Friul Mosaic si metterà in scena un unico grande spazio abitativo. Da lì prenderanno vita laboratori, degustazioni, talk. In un’area dedicata al 3D printing, dieci aziende internazionali progetteranno e realizzeranno dal vivo i propri oggetti usando stampanti 3D. Solo per citarne alcuni, ci sarà la Dws col suo porfolio biomedicale o lo studio Mc Architects con i prototipi di edifici mediterranei o, ancora, il Politecnico di Torino con i gioielli.
Una serie di talk affronterà i temi più caldi dell’orizzonte dove si incontrano impresa e cultura. Si parte il 21 novembre ragionando sulle politiche da mettere in campo, con il viceministro Pier Paolo Baretta, il vicepresidente della Regione Marino Zorzato, Filiberto Zovico di VeneziePost, il presidente di Marsilio Editori Cesare De Michelis e il presidente di Vtp Sandro Trevisanato. Il 22 Stefano Micelli (direttore della Fondazione Nordest) e il giornalista tedesco Tobias Bayer rifletteranno sui makers e il futuro delle manifatture. Il 23 sarà la volta delle opportunità dell’art-bonus nell’alleanza pubblico-privato con la sovrintendente Renata Codello. Fino alla chiusura con il Premio «A tavola con le Venezie», dopo tre-giorni di degustazioni con i migliori chef nordestini, tra cui Giancarlo Perbellini.
Paese ospite: l’Olanda. E’ da mesi che la nazione dei tulipani gira tra i più importanti eventi della Regione, con un programma chiamato appunto «Olandiamo in Veneto». Ora sbarca in laguna con Changemakers, un calendario di workshop, dibattiti e progetti espositivi tutti dedicati alla Nuova Rivoluzione Industriale, come viene definita. Giornata clou il 22 novembre: protagoniste tre esperienze tra il design high-tech e tradizioni nobili di artigianato. Tim Geurtjens ha immaginato il primo ponte al mondo stampato in 3D, che verrà sospeso sopra uno dei più antichi canali di Amsterdam. Henriette Waal e gli Overtreders W dimostreranno come sia possibile rendere potabile l’acqua della laguna e creare prodotti commestibili dagli scarti della tintura della lana.
I Monobanda, infine, faranno girare i visitatori con strani cappelli bianchi a forma di testa d’uccello chiedendo ad ognuno di cercare gli altri, come un grande gioco sociale. Un po’ visionari e un po’ manifatturieri, «tutti crossover e tutti dentro reti sociali e produttive – come dice Wanda De Wit, la curatrice – perché questo è il futuro presente».
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