«La ripresa è figlia degli incentivi» (la Nuova Venezia-il Mattino di Padova-la Tribuna di Treviso)

«La ripresa c’è. Ma non è un miracolo. Non è un dono e non arriva all’improvviso come la mamma dal cielo. La ripresa è il risultato di un lungo lavoro e di tante scelte costruite l’una sull’altra. Gli effetti si vedono nel medio-lungo periodo». Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia e deputato Pd, con queste parole ha aperto il dibattito a Pus Pian-Longhi, nel Bellunese, per il 50 anni della Festa dell’unità. Un dibattito mediato dall’onorevole Roger De Menech e incentrato sugli incentivi del governo: devono esser considerati “bonus o malus”?

Secondo il sottosegretaroo Baretta l’attenzione non deve essere focalizzata sugli incentivi perché «essi per loro natura se non finiscono rischiano di non essere più tali. Li rinnoviamo continuamente. Bisogna pensare a una soluzione più strutturale su altre voci. Ci sono due emergenze oggi: i giovani e la povertà. La ripresa economica c’è ma se dimentica queste due fasce prima o dopo inciampa su sé stessa. Non è solo una questione etica-morale che già sarebbe sufficiente. Ma una questione economica vera e propria. Stiamo lavorando per introdurre degli sgravi fiscali alle aziende che assumono giovani per un periodo lungo. Manca una politica a riguardo. E che dire delle 4 milioni di persone a rischio povertà? L’anno scorso abbiamo stanziato 1,6 miliardi. Ma non bastano. Per eliminare la povertà che ci vorrebbe un intervento di 7 miliardi, non tutti su un colpo ma frazionati nel tempo. La prossima finanziaria avrà questi due focus: lavoro dei giovani e condizioni sociali delle famiglie più disagiate».

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2017-08-14T14:26:35+02:00 14 Agosto 2017|Comunicati stampa, In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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