La ricetta per il territorio cavarzerano: progettazione integrata e riscoperta delle potenzialità dimenticate

Lo sviluppo del cavarzerano può avvenire solo attraverso una visione integrata dell’intero  territorio circostante, la riscoperta e la valorizzazione delle sue potenzialità. È questa la ricetta del Pd, prospettata da Pier Paolo Baretta, capolista nella circoscrizione di Veneto 2, in visita a Cavarzere in occasione del mercato settimanale. Partecipando al gazebo del Pd e incontrando i cittadini, Baretta si è confrontato con la popolazione sui temi più caldi del territorio. “La domanda di lavoro emerge su tutto – ha detto il candidato del Pd, parlando con i rappresentanti della stampa – la crisi di questo territorio è grave, per la caduta delle attività industriali legate alle confezioni. È necessaria una nuova idea di crescita, perciò invitiamo forze sociali, partiti ed enti locali a lavorare in sinergia per definire un progetto comune di rilancio dell’area. Proponiamo di effettuare nei prossimi mesi una Conferenza di programma che riunisca attorno a un tavolo tutti i soggetti del territorio per ragionare tutti insieme sull’impulso da dare a questa terra che ha grandi esigenze e molta voglia di uscire dall’angolo. Un’operazione di questo tipo consentirà di essere più forti anche nei confronti degli altri enti, a cominciare dalla Regione. La discussione sulla città metropolitana – che ha bisogno che dai suoi territori emergano partecipazione e proposte – è un altro stimolo per scegliere questa strada”.

L’invito, dunque, è di mettere al centro Cavarzere per pensare a uno sviluppo integrato, valorizzando quello che c’è, “come il distretto della bicicletta e la pista ciclabile in sospeso – ha aggiunto Baretta -. Ci vuole una progettualità più coraggiosa. Mi chiedo dov’è la Regione di fronte a territori come questi che si sentono abbandonati”. La svolta sta nel non sentirsi più periferici: “Al contrario, la posizione è centrale rispetto a Padova, Chioggia, Venezia. Un piano di sviluppo per il paese parte proprio dalla capacità di dare risposte ai punti più abbandonati. Oggi ho avuto la percezione dei problemi di questa città, ma anche della grande possibilità di sviluppo. Tra le potenzialità c’è l’agricoltura, che al momento è sottovalutata. Dobbiamo iniziare a pensare in modo innovativo: ogni luogo ha un prodotto tipico che può essere valorizzato. Questo aiuta anche il turismo, che è tutt’uno con la cultura e che ha una importante tradizione in quest’area”.

Secondo Giuseppe Bergantin del Pd locale l’agricoltura bio offre una grande chance. “Possiamo puntare su fondi regionali ed europei, pensando con un’ottica di area integrata. Se ci coalizziamo e portiamo avanti battaglie comuni possiamo davvero svoltare. La pista ciclabile può fare da volano per l’avvio di attività sportive, giovanili. Un esempio è il noleggio di biciclette o l’agriturismo. Vogliamo che da questo territorio nasca un’idea nuova di sviluppo, perché se pensiamo in modo tradizionale non si andrà da nessuna parte”.

Renzo Varagnolo della Cgil insiste sulla necessità di allentare il patto di stabilità che vincola gli enti locali. Ipotesi che trova il pieno consenso del Pd, perché “dobbiamo permettere agli enti locali virtuosi che hanno risorse di farle fruttare”, ha sottolineato Baretta. Il referente del sindacato ha messo in risalto anche la necessità di sostenere le famiglie e i lavoratori con gli ammortizzatori sociali e ha chiesto una riduzione del peso fiscale sulle aziende.

 

2013-02-08T15:58:14+01:00 8 Febbraio 2013|Comunicati stampa, News, Notizie dal Veneto, Verso il voto|

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