Per il rettore Carlo Carraro, che ha raccolto il testimone di Pier Francesco Ghetti nel tormentato iter del Campus universitario di via Torino, è il giorno dei sorrisi e dei ringraziamenti a tecnici e progettisti che hanno consentito di inaugurare il polo: «Un’importante occasione di rilancio e sviluppo per Ca’ Foscari e per la città di Mestre». Ma anche un investimento per il futuro dato che l’ateneo veneziano, spiegava il rettore uscente all’arrivo del governatore Luca Zaia, «non produce abbastanza laureati rispetto alla domanda». Parole che alle orecchie di Zaia suonano come musica: «Mi capita spesso – confessa il governatore – di ascoltare giovani che vogliono andare all’estero, magari per fare i camerieri. Con questo complesso, che sarà il salotto buono della ricerca, possiamo dire che in Veneto c’è ancora un futuro».
A realizzarlo saranno i ricercatori, coordinati da Michele Bugliesi e Salvatore Daniele, responsabili tispettivamente del Dipartimento di Scienze ambientali, informatica e statistica e del Dipartimento di Scienze molecolari e nanosistemi. In stretto contatto con il mondo delle imprese. In via Torino, spiegava Daniele, si farà ricerca a uso dell’industria farmaceutica, della cosmesi, ma anche analisi sulle sostanze inquinanti e sulla venericoltura in laguna. «Guardando questo campus – confessa il presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato – penso a quante aziende potranno giovarsi della ricerca che verrà fatta». I risultati si possono già toccare: dai primi di luglio Ca’ Foscari e Microsoft Italia hanno aperto a Mestre il laboratorio dell’esperienza digitale per mettere in contatto ricercatori e imprese. E con l’arrivo della Camera di commercio in via Torino, come ricordato dal direttore Roberto Crosta, la vicinanza sarà anche fisica.
Anche la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto sottolinea «la necessità di integrare la scuola al territorio», mentre per il sottosegretario Pier Paolo Baretta «la scelta di Mestre rappresenta un’opportunità per la città che si candida a fungere da cerniera fra Venezia e il Veneto». Un buon motivo per fare festa, conclude il rappresentante del Governo. Unica nota stonata, l’assenza del Comune: assente il commissario Vittorio Zappalorto, la città è stata rappresentata dal sub commissario Michele Scognamiglio. La tempesta giudiziaria di inizio estate ha azzerato le istituzioni cittadine e la politica locale. Un brutto segnale in una giornata di festa.
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