VENEZIA Pronti gli emendamenti Salva Venezia al decreto Enti territoriali, il gruppo Pd alla Camera con gli onorevoli Michele Mognato, Delia Murer, Davide Zoggia e Andrea Martella li depositerà martedì. «Attenzione: a mettere in pericolo l’alleggerimento delle sanzioni per lo sforamento del Patto di Stabilità e la possibilità di assumere le educatrici per nidi e materne è proprio il sindaco Luigi Brugnaro — avverte Mognato — A noi e al governo dice che il problema del bilancio di Venezia sono gli extracosti e il Patto di stabilità e i crediti che Stato e Regione non saldano col Comune. Quando invece parla al Palaplip, dice che il problema del bilancio è la gestione delle scorse amministrazioni. Sappia che la campagna elettorale è finita e che il suo essere così contraddittorio e incoerente sta rischiando di fare un danno alla città perché lo rende poco credibile dinnanzi ai cittadini e anche di fronte al Parlamento e al governo, che nella gestione di questa partita sono i suoi interlocutori».
Le ipotesi sul perché quest’anno tardi il provvedimento che allevia le sanzioni per lo sforamento del Patto sono le più varie. Una è legata al nuovo corso degli economisti-Consiglieri di Palazzo Chigi inaugurato con la nomina del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini: il think-tank di Renzi è contrario agli alleggerimenti delle sanzioni perché lanciano un cattivo segnale ai Comuni rispettosi del Patto, creano un precedente e pesano sui conti dello Stato. Tuttavia su Venezia era stato aperto uno spiraglio perché i debiti non saldati da Stato e Regione Veneto hanno contribuito a squilibrare il saldo; senonché, quella porta fa fatica ad aprirsi. E qui c’è l’altra ipotesi: Brugnaro si dice renziano ma finora non ne ha dato prova, né sostenendo uno solo dei candidati di Renzi alle amministrative né dicendo una sola parola sul referendum costituzionale di ottobre. Gli piace la riforma? Può darsi, visto il piglio innovatore; ma la sua maggioranza si divide tra i comitati del Sì di Ncd-Udc e quelli del No di Forza Italia. E lui tace. Il Salva Venezia ovviamente non è oggetto di scambio politico, tuttavia tra Comuni e governo la pesatura dei rispettivi campi di forza è un dato storico.
Gli emendamenti Pd per alleggerire le sanzioni e permettere l’assunzione delle maestre in modo da evitare la chiusura di nidi e materne saranno presentati anche da Sel e altri gruppi parlamentari per da aumentare la possibilità che divengano «segnalati». «Se il governo darà un parere favorevole, è come se facesse suo l’emendamento — spiega il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta — In ogni caso, il decreto contiene due elementi. Il primo, la possibilità di assumere docenti per le scuole anche per i Comuni che hanno sforato: si sta chiarendo come va interpretato per non vanificare lo spirito della legge». Se le assunzioni si potessero fare solo dopo il pareggio di bilancio, scatterebbero dal 2017: troppo tardi. «E va chiarito il riflesso dell’azzeramento delle sanzioni per le Città Metropolitane — continua Baretta — La discussione vera da chiudere su Venezia è: siamo di fronte ad un bilancio che regge davvero?». E proprio contro Baretta (ma anche contro il viceministro all’Economia Enrico Zanetti) si schiera l’assessore alla Mobilità Renato Boraso: «Sono esterefatto dal comportamento dal governo e dai due esponenti veneziani che non riescono ad aiutare la propria città. A chi giova affossare Venezia?».
Monica Zicchiero
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