Il governo blinda l’off shore Baretta: «Cento milioni nella Legge di Stabilità» (Corriere Veneto)

ImmagineIl Porto stia tranquillo, i 100 milioni del terminal off shore resteranno in Legge di stabilità, dice in sostanza il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, nonostante l’emendamento di 50 senatori, guidati dal triestino Francesco Russo che chiede di cancellare lo stanziamento per Venezia. «Quella è la linea stabilita dal governo e indietro non si torna, non ci saranno cambi di rotta al Senato. Tanto più che il porto off-shore è già stato inserito dall’esecutivo tra le opere strategiche da realizzare in futuro», precisa Baretta.
Nel pomeriggio era intervenuto in risposta del senatore triestino che continuava (così come ha sempre fatto il governatore del Friuli Venezia Giulia e numero 2 del Pd Debora Serracchiani) a chiedere l’affossamento del terminal d’altura, il presidente del Porto veneziano Paolo Costa. «Dispero ormai che Russo possa rendersi conto che lo sviluppo del porto di Venezia é il miglior contributo che si possa dare anche allo sviluppo di Trieste e Ravenna, così come di Capodistria e Fiume», ha detto ieri. Anche perché proprio nei giorni scorsi il progetto è stato apprezzato dalla comunità finanziaria londinese a cui è stato presentato nella sua globalità. «L’investimento è stato apprezzato perché è capace di un tasso di rendimento interno non inferiore al 13 per cento e documentato dalle analisi condotte da Pricewaterhousecoopers su progetto redatto da Royal Haskoning e BMT Triton e su una analisi di mercato di MDS Transmodal — precisa il presidente del Porto ed ex sindaco di Venezia —. Analisi che valgono sicuramente più delle opinioni di qualche operatore controinteressato, ammesso che questi si siano espressi nei modi cui Russo fa cenno». Il terminal off shore serve per garantire l’accessibilità allo scaloto veneziano anche con la presenza del Mose.

2014-12-05T12:54:24+01:00 5 Dicembre 2014|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa|

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