“I costi della politica”, risposta ad un cittadino…

Di seguito la lettera inviata a numerosi parlamentari da un cittadino, Daniele Amoruso, e la risposta dell’onorevole Pier Paolo Baretta.

Salve. Fate muro contro i controlli esterni di società per il controllo e la revisione dei bilanci!! Bravi… Non vi rendete conto che i cittadini che dovreste rappresentare, i quali giustamente, non si sentono rappresentati da voi politici perché superiori a tutti voi, sono stanchi… Voi non siete lo specchio dell’Italia e del suo popolo, in quanto la classe politica dovrebbe rappresentare una nazione, se fosse così, altro che stivale, saremmo una pozza di fango. Sono e siamo stanchi di parole e ruberie, stanchi di nullafacenti che prendono migliaia di euro ed ottengono pensioni stellari solo dopo pochi anni di legislatura quando noi mortali dobbiamo lavorare, parola a voi estranea oltre quarant’anni. Stanchi di veder politici che son stati un giorno in parlamento e prendono pensioni da oltre 3 mila euro al mese. Dite di esser vicini al cittadino, ma voi non sapete nemmeno cosa sia la vita reale. Tutti uniti quando si parla dei vostri soldi. Non osate offendervi se vi chiamano ladri, non vi è giorno in cui un quotidiano non porti alla luce una vostra ruberia o malaffare. I cittadini sono stanchi e prima o poi vi tireranno giù dalle poltrone. Fate schifo. Libero pensiero di un giovane cittadino disoccupato e schifato come tanti altri.   Distinti Saluti

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Caro Amoruso,
Le devo dire, sinceramente, che sono stufo anch’io che per una manica di cialtroni (troppi!) dobbiamo venire denigrati tutti.
E sono anche stufo che, irresponsabilmente, molti media inzuppino il biscotto, facendo di ogni erba un fascio, e dicano un sacco di fesserie. Tipo la storia dei vitalizi, che sono gia’ stati aboliti, o delle auto blu, che io non ho, e cosi via.
O come quella, che anche lei ripete,  che saremo stati contro i controlli esterni. Non e’ vero,
E’ vero, invece, che, nel decidere, si e’ discusso del problema della autonomia normativa del Parlamento, prevista dalla Costituzione (la “Autodichia”!), che e’ una questione seria, se crediamo ancora alla democrazia Parlamentare e rappresentativa.
I gruppi Parlamentari sono al servizio del Parlamento (che e’ una Istituzione della Repubblica), o dei Partiti (che, ad oggi, sono Associazioni private, anche se il loro ruolo “pubblico”, se non vogliamo abolirli, andrebbe ormai regolato per legge)?
E, di conseguenza, I bilanci dei gruppi parlamentari sono parte integrante di una specie di bilancio consolidato delle Camere (visto che i soldi li ricevono da li’) e, dunque, debbono essere controllati dal Parlamento stesso (cioe’ dai cittadini) o sono Associazioni indipendenti che (attenzione!) .. si “autocertificano” i bilanci?
Spiego perche’ uso, provocatoriamente, il termine “autocertificano”. La certificazione esterna, alla quale io sono, in ogni caso favorevole, perche’ e meglio di niente, e’ regolata dal paradosso che, per la attuale normativa, le societa’ di certificazione dei bilanci (cioe’ i controllori!), anziche’ essere sorteggiate da un registro pubblico, sono scelte e pagate dai controllati!
E’ una norma che io contesto da sempre, perche’, come lei sa, e’ un tema che ha portato a incidenti di rilievo, basti citare la Parmalat. Una volta si diceva: “chi controlla I controllori?”
Io propendo per la prima ipotesi e cioe’ che i partiti e, ancor di piu’ i gruppi parlamentari, svolgano un ruolo di “servizio” pubblico e, dunque, debbano essere soggetti a regole e controlli pubblici. E Lei?
Questa e’ stata la discussione. Come vede e’ un po’ piu’ seria di quella rappresentata.
Puo’ darsi che nella attuale deriva semplificatoria e populista tutto cio’ sembri burocratico, un orpello. Ma non e’ cosi’. E, un cittadino informato e’ sempre meglio di uno solo arrabbiato.
Ovviamente, non mi sfugge che esiste una corresponsabilita’ collettiva della politica e che, per la proprieta’ transitiva, anch’io porto le responsabilita’ dell’immagine negativa che una parte (ripeto troppa) di politici da’ di tutti noi e che, dunque, dal discredito non si scappa facilmente. Percio’, se non vogliamo generalizzazioni, dobbiamo essere piu’ determinati nel fare pulizia e nel vivere, ciascuno, con rettitudine e trasparenza.
Sia chiaro: nessuno e’ perfetto e limiti ed errori ci coinvolgono anche personalmente, ma non siamo tutti ladri, tutti fannulloni e cosi’ via. Non si dica: questo e’ ovvio, non occorre dircelo e, omunque, I politici “onesti” sono mosche bianche. Non e’ vero. La maggioranza (visto che, some si sa, siamo tanti!), senza assurgere agli “onori” delle cronache, prova onestamente a mandare avanti la baracca, con lo stesso spirito di dedizione e produttivita’ con la quale lo fanno molti imprenditori, professionisti, impiegati ed operai di questo meraviglioso Paese.
In questo girone infernale nel quale sembra siamo precipitati e’, al contrario,  importante affermarlo e ripeterlo, non per consolarci, ma per restituire dignita’ alla politica e dare sostegno e fiducia ai cittadini e agli stessi politici impegnati per la buona politica.
Per questo – mi permetta la battuta –  almeno quando parliamo tra di noi, diamoci pure del “tu” (o del “lei”, se preferisce) e non, genericamente, del… “voi”.
Con amicizia,
Pier Paolo Baretta

2012-09-24T14:00:28+02:00 24 Settembre 2012|News, Opinioni|

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