Questa mattina il Sottosegretario On. Pier Paolo Baretta ha presenziato all’incontro organizzato dal coordinamento dei circoli del montebellunese del Partito Democratico. Ha incontrato la cittadinanza presso il Teatro Comunale di Falzé di Trevignano ed è intervenuto sui temi legati alla Legge di Stabilità. All’incontro erano presenti molti sindaci e il consigliere regionale Claudio Niero.
Di seguito, le sue dichiarazioni: “La Legge di Stabilità va inserita nello schema generale delle politiche di governo, all’interno del piano di riforme. Bisogna agire sull’intera tastiera per creare un accordo armonico, altrimenti un tasto solo non può creare le condizioni per emergere dalla difficile situazione in cui ci troviamo. In una complicata fase di riordino istituzionale, abbiamo bisogno che si favoriscano le interazioni e le unioni, fondamentali per la riprogrammazione del territorio. In questo senso, pensiamo che le unioni vadano incoraggiate e per questo tutti i comuni che lo faranno nei prossimi cinque anni saranno esentati dal Patto.”
Sui temi del rilancio dell’economia e del sostegno alle famiglie ha aggiunto: “Il governo ritiene di partire dal lavoro e dall’impresa, sostenendo tutte le politiche che favoriscano l’ampliamento della possibilità di assunzioni. Lo scopo è quello di consentire ai lavoratori un maggiore guadagno e di muovere dunque il circuito economico. Il primo intervento di sostegno alle famiglie si è concretizzato con gli 80 euro stabilizzati in busta paga. Nonostante non siano stati tutti investiti in consumi, si sono abbassate le morosità nei confronti degli arretrati delle bollette, secondo i dati della Telecom. Un altro intervento è stato il bonus per i figli, per i prossimi tre anni verranno erogati 80 euro per le famiglie. La situazione darà un ristoro vero alle problematiche familiari e si accompagna al lato dell’intervento sull’economia che, con l’abbattimento dell’Irap, rappresenta un incentivo al dinamismo.”
In merito agli interventi sugli enti locali sottolinea: “La spending review si sta facendo, rientra nella politica dei tagli che il governo ha intrapreso. Effettivamente, c’è un punto di ritardo, quello delle partecipate. Alcuni ritardi dipendono dal Governo, ma non devono essere un’alibi a non agire. Dopotutto, se non si interviene nella propria sfera d’autonomia, l’intervento legislativo sarà inevitabilmente rigido. Le partecipate rappresentano un test di razionalità per attestare il funzionamento di una macchina politica locale: la regola dei 3 bilanci in rosso ha dunque una sua logica nello stabilire l’efficacia di un’amministrazione. Non è sempre necessaria una legge centrale per intervenire sulle questioni locali. Resta da definire le mosse successive: local tax, superamento del Patto e introduzione definitiva dei fabbisogni standard. Per rendere irreversibile questo percorso cominceremo dalle province, fissando il riparto tra spese storiche e fabbisogni standard”
In conclusione, si è espresso sulla questione del Veneto come regione a statuto speciale: “La vera battaglia dei veneti, che dovrebbero governare Roma e non distaccarsene, considerata la potenza economica della Regione, è quella lavorare per un vero federalismo”.
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