Ferrazzi al ballo dei candidati Pd (Il Gazzettino)

 

Pellicani stazionario, Ferrazzi in crescita, Casson ago della bilancia, Molina in corsa, Simionato ancora indeciso se dire di sì ai suoi e scendere in campo. E il sottosegretario Paolo Baretta? Alla finestra, pronto a correre solo se saltano tutti gli altri.

prima pagina gazzettino 10-09-2014

Questa oggi è la fotografia del Pd a Venezia cioè del partito che comunque punterà anche stavolta a conquistare il Comune di Venezia. Oggi vuol dire oggi perchè alle primarie mancano un paio di mesi visto che si andrà a votare per le primarie dei candidati sindaci a novembre in attesa delle elezioni comunali previste in marzo. E in due mesi può succedere ancora di tutto. Ma se si votasse domani, la partita sarebbe a due. Anzi a uno perchè chi decide il prossimo sindaco di Venezia oggi è Felice Casson. Se corre per le primarie, come continua a giurare, Casson vince. E se corre lui, è facile che Nicola Pellicani nemmeno esca allo scoperto. Se invece Casson fa l’accordo per far passare Pellicani, per il giornalista figlio di Gianni, è fatta e sarà lui il prossimo sindaco di Venezia. Gli ostacoli che si frappongono alla sua corsa verso Cà Farsetti non sono molti altri. Andrea Ferrazzi, è vero, correrà e in questo momento è abbastanza forte da pensare di farcela e anche Jacopo Molina parteciperà alla corsa e anche lui in questo momento può pensare di farcela, ma nessuno dei due oggi è abbastanza forte da impensierire Casson o Pellicani.

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Dunque la corsa resta a due, Felice Casson, Nicola Pellicani. A meno che non scenda in campo – in queste ore le voci si rincorrono e danno per certa una decisione imminente – Sandro Simionato, ovvero la faccia più presentabile dell’area bersaniana del partito. Simionato può tirarsi dietro una buona parte del partito oppure può far convergere i voti su Pellicani e far perdere Casson. Simionato – che se non scoppiava lo scandalo del Mose era il candidato naturale alla carica di primo cittadino del Pd – potrebbe dare del bel filo da torcere alle primarie, anche se ha due due problemi, uno facile da risolvere e cioè far pace con i comunali che si vedono tagliata la busta paga e gli imputano di aver fatto male l’assessore al Bilancio, l’altro invece è un problema vero perchè Simionato deve far dimenticare di essere stato il vicesindaco di Orsoni. Insomma lo scandalo del Mose pesa enormemente dentro il Pd sulle scelte future ed è il motivo per cui l’ex p.m. Felice Casson in questo momento è il vero ago della bilancia all’interno del Pd. Che andrà di sicuro alle primarie, su questo non ci sono dubbi e con tutta probabilità saranno primarie di coalizione, ma nella coalizione non si vedono candidati alternativi. L’unico potrebbe essere Gianfranco Bettin il quale si guarderà bene dallo scendere in campo visto che gli va bene Pellicani. E, di nuovo, Baretta? Ecco uno che si troverebbe contro Bettin e Casson, Ferrazzi e Molina, con possibilità zero dunque di vincere alle primarie. E’ il motivo per cui Baretta sta alla finestra, pronto a dire di sì, ma solo se lo invocano come salvatore della patria. Certo, Baretta permetterebbe di fare un accordo anche con il centro destra o almeno con una sua parte. Certo, Baretta porterebbe in dote anche i rapporti che ha con il Governo Renzi. Certo, Baretta potrebbe presentarsi come garante di una squadra di giovanissimi, ma per adesso non è così. E poi, se si passa ai garanti, c’è sempre un altro in panchina, il filosofo che ha fatto il sindaco per tre volte e che per la terza volta vuole scegliere il suo successore e cioè Cacciari. Ma, oggi, non è ancora tempo di garanti, ci sono in corsa i competitori veri, che non hanno bisogno di gente che ci metta il timbro.

2014-09-10T13:04:25+02:00 10 Settembre 2014|In evidenza, News, Notizie dal Veneto, Rassegna stampa, Venezia in Comune|

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