“Già da stasera dobbiamo considerarci in campagna elettorale, sfruttiamo al meglio il vantaggio del tempo nella formazione delle liste rispetto ai nostri competitori”. Lo ha detto ieri Pier Luigi Bersani aprendo la Direzione nazionale del PD che ha approvato le liste dei candidati alle prossime elezioni politiche. Ed ha ricordato, assieme alla platea, la scomparsa di Luigi Spaventa e della senatrice Franca Donaggio.
Il Segretario ha poi rivendicato la “rivoluzione femminile” operata dal PD: “Possiamo portare in Parlamento il 40% di donne, è una rivoluzione”, ha sottolineato. Infatti su 38 capilista del PD, 15 saranno donne. Ed ha invitato a “rassicurare e offrire messaggi positivi, rispetto all’Italia e all’Europa, perché si pongano risorse per l’occupazione e il lavoro. “Noi saremo positivi – ha detto – e noi metteremo il segno più dove c’è il segno meno. Lo faremo senza raccontare favole, dicendo la verità.Troveremo la nostra forza nel civismo. Anche il tema della legalità – ha aggiunto – è un campo di riforma intorno al quale costruiremo una politica di governo”.
Bersani ha parlato dell’equilibrio dei conti pubblici che “verrà messo alla prova di quanta polvere si è messa sotto il tappeto”, spendendo comunque parole di fiducia: “La situazione è pesante. Il 2013 sarà l’anno più acuto della crisi sul versante sociale, ma l’Italia ce la farà”.
In riferimento alle liste di candidati appena approvate, ha commentato: “Noi non abbiamo messo nessuno del governo nelle liste del PD anche se qualcuno che ci piaceva c’è”. Bersani non ha però apprezzato troppo le aperture di Mario Monti su una possibile modifica dell’Imu, dopo che per mesi il PD aveva provato a chiedere delle correzioni. “Leggo di un sacco di difetti del PD. E leggo che ora si può fare tutto. Ma se si voleva sistemare l’Imu, bastava prendere il nostro emendamento”, ha chiarito.
Bersani, durante il suo intervento in Direzione, ha tenuto a sottolineare che con le elezioni primarie dei parlamentari, svoltesi il 29 e 30 dicembre, “il PD sulle liste si è assunto alcuni rischi, ma abbiamo ammazzato il Porcellum. Non abbiamo conventi o case private, tutto all’aria aperta”, ha detto alludendo ironicamente ai luoghi scelti dai rivali, centristi e del Pdl, per definire le proprie liste”.
Citando la canzone di Fabrizio De Andre’ “Marcia Nuziale”, il segretario democratico ha commentato in chiusura del suo intervento, la ritrovata intesa tra Pdl e Lega: “Quello tra Pdl e Lega non è un matrimonio per amore ma un matrimonio per forza”, ha detto ironicamente. “La lepre da inseguire siamo noi – ha concluso sintetizzando il vantaggio dei Democratici sui competitori alle elezioni- e tutti faranno la gara dietro di noi. Noi siamo pronti alla guida del Paese”.
L’onorevole Pier Paolo Baretta, come anticipato qualche giorno fa, sarà il capolista del Pd al collegio Veneto 2 alla Camera, che comprende le province di Venezia, Belluno e Treviso.
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