Lavoro, solidarietà, legalità, cooperazione: sono le priorità indicate al futuro governo da Legacoop Veneto, che nel pomeriggio ha promosso un incontro con i candidati cui ha preso parte Pier Paolo Baretta, capolista Camera Veneto 2. La proposta si articola in dieci punti: restituire centralità al sociale; premiare il lavoro e l’imprenditorialità; rivedere il Patto di stabilità, favorire una politica industriale; ammodernare il paese; garantire pagamenti certi e accesso al credito; promuovere legalità e regolarità dei mercati; sostenere e valorizzare il comparto dell’agricoltura e della pesca, intervenire per ridurre la pressione fiscale, ridurre la burocrazia e la presenza dello stato nell’economia.
“Il nuovo Governo – ha sottolineato Gianfranco Lucatello, presidente di Legacoopp Veneto – indipendentemente dal colore, sarà chiamato a guidare una delle fasi più difficili di questo paese. Abbiamo voluto concentrare la nostra iniziativa sull’emergenza economica e sociale da cui dobbiamo uscire il prima possibile. I dieci punti della nostra proposta rispondono ad altrettante urgenze, che qualsiasi esecutivo non potrà e non dovrà ignorare”.
Baretta ha esordito sottolineando la necessità di impostare la prossima legislatura all’insegna della concertazione, del dialogo, tra le forze politiche ma anche con la società civile, le categorie economiche, i sindacati: “Nessuno esce da solo da questa crisi, nemmeno un governo. Vogliamo un serio rapporto con gli interlocutori, condividendo proposte e responsabilità”.
“La mia idea – ha aggiunto – è di guardare alle cose che non vanno, senza però fermarci a quelle: vogliamo dare voce e volto alle nostre eccellenze, perché solo dalla lucida conoscenza di ciò che non va e dalla valorizzazione di ciò che va emerge un programma di governo credibile. Problemi e potenzialità del Veneto meritano di essere presi in considerazione a livello centrale“.
La strada per la ripresa passa necessariamente dal sostegno al modello industriale veneto, che deve puntare sull’innovazione. Il Veneto però non è solo industria: “Il settore agroalimentare è molto sottovalutato, ma ha grandi potenzialità”. C’è poi il settore del turismo e della cultura, che vede il Veneto leader in Italia: “Siamo la prima regione per flussi turistici” ha ricordato Baretta, che ha sottolineato anche la grande risorsa della solidarietà nella regione.
Quanto alle azioni pratiche, il capolista veneto ha precisato: “Puntiamo a ridurre le tasse su impresa e lavoro, perché sono quelle che più direttamente entrano nel circuito economico. Prevediamo una riduzione progressiva dell’Irap per le aziende che assumono e stabilizzano e la defiscalizzazione degli utili reinvestiti nell’impresa”. Il Patto di stabilità “va smontato, perché impedisce ai comuni che hanno le risorse di poterle utilizzare, ad esempio realizzando un piano di piccole opere e pagando i debiti contratti con le piccole aziende”. Baretta ha concordato sulla necessità di superare il sistema degli appalti al massimo ribasso. Infine, per le cooperative sociali il nuovo governo deve aprire una contrattazione con l’Europa affinchè non scatti l’aumento previsto per il 2014.
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