Def, dichiarazione dell’on. Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia.
Il richiamo fatto dalle opposizioni alla lettera inviata nel 2011 all’Italia dalla BCE, mi permette di ricordare come eravamo messi allora! Quando eravamo praticamente commissariati da parte dell’Europa mentre oggi siamo protagonisti di una di dialettica con Bruxelles che ci permette di avere margini di flessibilità in grado di favorire la crescita. Nel 2011 l’Italia era in una condizione di debolezza più simile alla Grecia, con uno spread di 600 punti e tutti segni negativi. Oggi siamo in una situazione di crescita, che non ci soddisfa, ma che è contrassegnata dalla presenza di segni più per tutti gli indicatori macroeconomici.
In questi giorni, c’è è stata una dialettica tra il governo e l’Ufficio parlamentare di bilancio, che è un organo indipendente e che pertanto non va strumentalizzato, ne quando – come lo scorso anno – i suoi giudizi sono stati favorevoli, ne quest’anno che ha richiesto ulteriori chiarimenti. Non abbiamo sottovalutato le osservazioni dell’UPB, ma prestato molta attenzione alle osservazioni. Il ministro Padoan ieri sera è tornato in commissione per riferire sui dati che ci fanno affermare che ci sarà il prossimo anno una crescita del Pil pari all’1%. Il fatto che il governo sia tornato in commissione non è affatto motivo di vergogna o di debolezza, ma fa parte di un normale rapporto di collaborazione con le istituzioni parlamentari. Così abbiamo fatto e così faremo anche nelle prossime occasioni.
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