La seconda giornata veneta di Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, si è aperta con la visita a due cooperative sociali del consorzio “In concerto” di Castelfranco Veneto: la lavanderia industriale Eureka e la cooperativa “Incontro” che si occupa di assemblaggi e cablaggi.
Accompagnato dal capolista alla Camera Veneto 2 Pier Paolo Baretta e dal candidato al Senato Giorgio Santini, Franceschini ha visitato per primi gli spazi della lavanderia, che dà lavoro a 130 persone, di cui il 35% con disagio mentale. È la più grande del Veneto, serve oltre 70 case di riposo e tutte le sale operatorie e la lavanderia piana dell’Ulss 8. Il presidente dei deputati è rimasto molto colpito dall’innovativo sistema di etichettatura con codice a barre degli indumenti, che permette di sapere esattamente dove si trova ogni singolo capo durante il processo. “È un sistema eccezionale – ha commentato – che potrebbe essere utilizzato in moltissimi altri settori”. La delegazione si è poi spostata in una delle sedi della cooperativa “L’incontro”, che complessivamente dà lavoro a 198 persone, di cui il 40% con disagio mentale. Nella sede di Castelfranco lavorano in 60 nel reparto montaggio e in 20 nel cablaggio.
Complessivamente la cooperazione sociale nella Castellana impiega 1300 persone, per un fatturato di 52 milioni di euro. “Siamo la più grande impresa del territorio” hanno spiegato orgogliosi i referenti – presidenti di cooperative e lavoratori capeggiati dal Presidente Bruno Pozzobon – riferendo però a Franceschini le proprie preoccupazioni. In primis la spending review e i tagli del 10%: “Manderanno a casa i più deboli, che poi però saranno di nuovo a carico dei servizi. Allora dov’è il risparmio?”. Il secondo motivo di preoccupazione è l’aumento dell’Iva al 10% slittato a inizio 2014. Infine, il problema del volontariato sociale: “Noi da sempre ci siamo avvalsi dell’aiuto dei pensionati maestri d’arte e sosteniamo che chi fa volontariato sociale non dovrebbe pagare le tasse sul rimborso spese”.
Franceschini ha sottolineato che “dobbiamo recuperare nelle nostre scelte i valori di solidarietà che ci ispirano e dobbiamo siglare un patto con tutti i soggetti che possono ricostruire la coesione sociale smarrita dal paese: un patto con i comuni, le associazioni e realtà come la vostra”. E ha aggiunto: “Spero che sia finita la fase in cui la cooperazione era mal considerata e osteggiata. Va ripresa l’intuizione dei nostri padri costituenti, secondo cui questo settore andava sostenuto, anche rivedendo e migliorando la legge”. Franceschini è entrato nel merito del problema degli appalti al massimo ribasso, definendoli “una fuga dalla responsabilità della politica, una pratica che spesso danneggia le imprese e il territorio e penalizza chi rispetta le regole”. Ha quindi sostenuto che “potremmo rivedere e potenziare i canali agevolati per le cooperative sociali”.
Sulla questione dell’Iva Baretta ha evidenziato che “bisogna aprire da subito la trattativa con Bruxelles. Il gettito stimato di 153 milioni è sproporzionato rispetto ai drammatici effetti che avrà sul lavoro”. E sul volontariato sociale ha risposto: “È un punto da riprendere. Dobbiamo valutare se ci sono normative di sostegno più efficaci di quelle attuali”.
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