Dai trasporti parta il rilancio dell’economia

conf stampa“Il settore dei trasporti è cruciale per il rilancio dell’economia. Se Bersani sarà presidente del Consiglio questo sarà uno degli attivatori della ripresa del paese”. Sono parole di Stefano Fassina, segretario nazionale Pd responsabile Economia e Lavoro, che questa mattina ha riposto alle domande dei giornalisti nell’ambito dell’incontro nazionale “Una politica industriale per i trasporti” organizzato a Mestre.

È stata l’occasione per ribadire l’attenzione del Pd verso l’economia reale, ed i problemi concreti delle persone. A partire da quelli dei pendolari: “Sono loro che fanno andare avanti questo paese – ha spiegato Matteo Mauri, responsabile del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti del Pd -. Oggi sono in grandissima difficoltà a causa dei tagli dei governi Berlusconi, che hanno costretto gli enti locali ad aumentare le tariffe senza un corrispettivo aumento dei servizi. Poi le Regioni ci hanno messo del loro: il Veneto, ad esempio, non ha fatto nulla”.

Il Pd assicura invece “risorse certe e programmate nel tempo, che consentano anche di rinnovare il parco mezzi e spingere così l’economia che ruota intorno al sistema dei trasporti”. Quanto ai porti, “sono una forza potenziale straordinaria, ma con tanti problemi legati alla logistica. Noi puntiamo a consentire loro autonomia finanziaria per avviare lavori che li rendano competitivi. Bisogna anche investire sugli interporti, rimettere molte merci sul ferro togliendole dalla gomma”.

Stefano Fassinahasottolineato come “dall’inizio di questa crisi mettiamo l’accento sulla rivitalizzazione dell’economia locale, in termini di sviluppo sostenibile. Quello dei trasporti è un capitolo sistemico che va affrontato per la capacità che ha di innalzare la produttività del paese. Un altro capitolo decisivo riguarda le società pubbliche, partecipate da enti territoriali: è un punto da affrontare con una strategia che guardi al consolidamento, alla costruzione di pochi campioni nazionali che possano migliorare costi e qualità dei servizi e spingersi in altri mercati. È anche un’occasione importante per eliminare sprechi e corruzione, per fare un salto di qualità del servizio”.

Fassina ha citato anche altri aspetti chiave: politiche energetiche, industriali, infrastrutture, assetto istituzionale. Su quest’ultimo punto ha detto “non sono sicuro che il Titolo V [della Costituzione] offra un equilibrio ottimale tra competenze nazionali e locali. È una parte della Costituzione che dobbiamo rivedere”.  Interpellato su Porto Marghera, ha risposto che “Marghera ha scontato l’assenza di attenzione verso l’economia reale da parte di Berlusconi e, purtroppo, in parte anche di Monti. Le bonifiche sono un’occasione di risanamento ambientale e di innovazione e vogliamo fare di Marghera un esempio positivo. C’è però anche un problema di insediamento produttivo: l’Eni per fortuna ha avviato un’attività interessante, ma certamente non può essere l’unica. Il manifatturiero deve continuare a essere centrale e la bonifica è un’apertura di prospettiva per il futuro. Servono risorse e determinazione, bisogna rimettere al centro una politica industriale. Bersani ieri ha proposto 7,5 miliardi di interventi insieme agli enti territoriali, ha parlato di scuole, ospedali e ambiente. In questi progetti rientrano anche le bonifiche in aree particolari. Non è una promessa vuota: abbiamo individuato le risorse per questi interventi e credo che già dalla seconda metà del 2013 si potrebbero aprire cantieri e dare un po’ di lavoro e prospettive, in particolare alle piccole imprese”.

Intervenendo nel dibattito Davide Zoggia, capolista alla Camera nella circoscrizione di Veneto 1, ha sottolineato che una riforma istituzionale che ripensi ai poteri e alle competenze è necessaria per realizzare una buona politica industriale dei trasporti. In tal senso assume importanza la città metropolitana e il suo sviluppo. Michele Mognato, segretario provinciale del Pd di Venezia e candidato alla Camera Veneto 2, ha aggiunto: “Basta dismissioni a Porto Marghera. Non si può andare avanti con la chiusura di aziende senza una prospettiva. Oggi siamo in una situazione di chiusura totale. Ci vuole l’attenzione politica e di governo giusta per affrontare la questione. Siamo stufi di ministri che vengono qui a stappare bottiglie dicendo che soluzione è pronta ma che di fatto non hanno alcuna politica industriale”.

Enrico Ceccotti, del dipartimento lavoro del PD, ha ribadito l’intreccio indissolubile tra politica dello sviluppo, politica industriale e politica dei trasporti.

Pier Paolo Baretta, capolista alla Camera Veneto 2, ha spiegato: “Il Veneto è terra di industria diffusa e riesce a contrastare la crisi anche grazie all’export. Ma l’esportazione richiede un sistema di mobilità efficiente. Il Passante ha risolto in parte la questione del traffico di passaggio, ma la perdurante congestione del nostro territorio è evidente”. I trasporti sono fondamentali anche per il turismo: “Siamo la prima regione d’Italia per flussi turistici. Per crescere ancora dobbiamo avere una rete di trasporti efficace, per questo l’alta velocità è fondamentale”. Quanto alla logistica, “il Veneto sconta ancora l’incapacità di raccogliere i grandi traffici di movimento. È una carta da giocare”. Baretta ha poi ribadito l’importanza di “un progetto unico che riguarda Venezia nella sua complessità e la questione delle bonifiche accentua questa possibilità. Anche quando parliamo di riconversione industriale dobbiamo farlo con questa idea di economia integrata. Da qui l’idea di un osservatorio permanente, che per noi rappresenta un contributo importantissimo”.

 

 

 

 

 

2013-02-05T17:33:37+01:00 5 Febbraio 2013|Comunicati stampa, News, Notizie dal Veneto, Verso il voto|

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