Questa mattina il sottosegretario all’Economia e alle Finanze On. Pier Paolo Baretta è intervenuto all’incontro “La città metropolitana veneta – il contributo degli ingegneri” organizzato dalla Federazione Ordine Ingegneri Veneto.
“Ora che le province sono giunte al punto conclusivo del loro iter – ha detto -, occorre investire nelle città metropolitane perché diventino un forte elemento di sviluppo. La ripresa economica, debole ma certa, ha bisogno di ancoraggi solidi e Venezia deve accettare la sfida cogliendo l’opportunità per sè stessa e il territorio”.
“Va riconosciuto che senza la legge Delrio il ragionamento sulla Città Metropolitana sarebbe stato solo un’idea astratta – ha evidenziato -. Questa legge tuttavia ha un limite nell’identificazione dei confini territoriali. Un nodo accentuato dall’assenza di un progetto concreto e innovativo da parte della Regione Veneto che avrebbe permesso una gestione più snella”. Sulla questione dei confini, Baretta ha invitato a tenere conto del limite geografico imposto dalla legge, “ma non chiudiamoci dentro questo limite. Adottiamo un’ottica che guardi oltre, perché il ridisegno del territorio sarà un punto chiave nell’itinerario che ci condurrà all’istituzione della Città Metropolitana. La chiave di lettura deve essere quella statistica, tenendo conto non solo del numero di abitanti, ma anche dell’estensione territoriale”. Ha quindi ricordato che “attualmente Venezia si trova oltre il 20° posto tra le città metropolitane italiane, ma se la Patreve diventasse realtà la Città Metropolitana del Nordest risulterebbe terza per cittadini e prima per estensione territoriale. La riarticolazione del territorio va fatta tenendo conto del trinomio cultura, turismo e comparto industriale”.
“Per quanto riguarda la mobilità -ha concluso – l’obiettivo di medio periodo dovrà essere quello di sviluppare una connessione infrastrutturale efficiente, che renda possibile un collegamento tra le province sempre più celere.”
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