VENEZIA Dopo quello dei dipendenti del Comune di Venezia, salta l’integrativo anche dei 400 lavoratori della Città Metropolitana. Intanto, Ca’ Farsetti ieri ha lanciato sulla piattaforma Altana dei dipendenti un bando per cercare personale con titoli idonei al lavoro in nidi e materne.
Lo sforamento del patto di Stabilità sta creando seri problemi alle due amministrazioni veneziane. Ca’ Corner, innanzitutto: dopo un richiamo della Ragioneria Generale dello Stato, la commissione Bilancio della Camera l’altra sera ha infatti cancellato l’emendamento che permetteva alle Province e alle Città Metropolitane che hanno sforato il patto di Stabilità (tutte) di versare il salario accessorio ai lavoratori. «La disapplicazione delle sanzioni si è rivelata suscettibile di applicazione molto più ampia di quella inizialmente valutata e soprattutto si teme di dover restituire le sanzioni già versate – ha detto il relatore Antonio Misiani, Pd – Si rende pertanto necessaria la soppressione».
Le Città dovranno anche accontentarsi di 250 milioni in meno. Nella confusione di numeri degli emendamenti cancellati, in mattinata era corso un brivido pure a Ca’ Farsetti perché sembrava che fosse stato cassato anche il comma che permette di pagare solo il 30% delle sanzioni. Un qui pro quo, forse favorito anche dal bando interno lanciato dal Comune, che grazie al decreto sugli Enti Locali su cui ieri il ministro Maria Elena Boschi ha messo la fiducia, potrà sì assumere le 56 educatrici precarie ma pare intenzionato ad esplorare anche altre strade. Allarme ingiustificato, spiega il deputato di Sel Giulio Marcon, che ha presentato gli emendamenti con un lavoro di sponda insieme ai deputati veneziani del Pd Michele Mognato, Delia Murer, Davide Zoggia e Andrea Martella. «Lo sconto c’è ma resta l’impossibilità di versare gli integrativi». «C’erano problemi di copertura – conferma il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta – Ma è stato confermato che gli enti locali che hanno sforato possono assumere il personale per la scuola dell’infanzia e le materne». Ieri è tornato sul tema anche l’assessore al bilancio Michele Zuin: «Non siamo contenti, non chiedevamo di incidere solo sulle questioni finanziarie del patto, volevamo poter effettuare assunzioni e agire sugli stipendi». (mo.zi. )
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