Il quotidiano “La Stampa” ha pubblicato una intervista al sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. A realizzarla il giornalista Paolo Russo. Ve la proponiamo integralmente:
CI SERVONO 4,5, MILIARDI. RIPRISTINIAMO L’IMU SULLE PRIME CASE DI LUSSO
Nuova spending review basata sui fabbisogni standard, tagli agli incentivi alle imprese e alle agevolazioni fiscali. Una manovra da almeno 5 miliardi ai quali aggiungere maggiori entrate e minor spesa per interessi se il quadro politico rimarrà stabile. Il Sottosegretario all’Economia in quota Pd, Pier Paolo Baretta, assicura l’Europa: il governo ha già chiaro come finanziare le misure per la crescita senza fare deficit. Ma per il 2013 lancia l’allarme: “4,5 miliardi in tre mesi per Imu, Iva, Cig e missioni all’estero sono troppi”. E allora ecco rispuntare l’ipotesi di far tornare a pagare a dicembre l’Imu sulle prime case di pregio.
All’Europa che lancia l’allarme sui conti pubblici il governo assicura che l’Italia non sforerà il tetto del deficit al 3%. Da dove proviene tutto questo ottimismo?
“ Draghi ha parlato di crescita ancora acerba e noi stiamo cercando di far diventare maturo il frutto alimentandolo in tutti i modi. Basta pensare agli effetti benefici del pagamento delle imprese creditrici con la Pa, della proroga degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie e delle agevolazioni sui mutui prima casa. L’export è in leggera ripresa, le entrate tributarie pure, la produzione industriale è in crescita e il debito pubblico a luglio è migliorato. Il cruscotto della nostra economia non ha tutte le lancette sul segno più ma quelle verso il meno sono diminuite. Sono elementi tutti da rafforzare. E per questo serve stabilità politica”.
Però ci sono l’aumento dell’Iva da scongiurare, il taglio del cuneo fiscale da finanziare e continuare a rimborsare le imprese costa. Come farete senza incidere sul deficit?
“Restare sotto il tetto del 3% è un imperativo, ma per il 2013 non nego che ci sono difficoltà a trovare i 4,5 miliardi che servono tra Iva, Imu, cassa integrazione e missioni all’estero. Dovremmo darci delle priorità…”
Scatterà l’aumento dell’Iva?
“Quello faremo di tutto per scongiurarlo. Poi magari nel 2014 potremmo rimettere mano al paniere dei beni che non hanno ragione di continuare ad avere un’aliquota agevolata.”
Allora cosa butterete giù dalla torre?
“Sulla seconda rata dell’Imu qualche riflessione bisognerà farla. In sede di conversione del decreto che ha cancellato l’imposta sulle prime case si è parlato di ampliare lo spettro delle abitazioni di lusso da assoggettare all’Imu. Personalmente credo sia una soluzione”.
E per il 2014 come vi regolerete? Non sarà facile investire in misure per la crescita senza sforare il tetto del 3%…
“Con la legge di stabilità dovremo dare ristoro ai Comuni che hanno subito tagli notevoli negli ultimi anni. La nuova service tax dovrà andare interamente a loro e dal patto di stabilità dovranno uscire almeno gli investimenti per scuole e dissesto idrogeologico. Per alleggerire il peso della service tax abbiamo già impegnato 2 miliardi, almeno 2-3 miliardi bisognerà destinarli al taglio del cuneo fiscale e a favore dei ceti sociali più disagiati”.
Poi c’è l’Iva, i ticket sanitari e tutto il resto che costa un sacco di soldi. Da dove arriveranno?
“Entro ottobre avremo i nuovi fabbisogni standard della pubblica amministrazione. Chi spende di più dovrà tagliare. Poi bisognerà sfoltire la giungla delle agevolazioni fiscali e degli incentivi alle imprese. Queste tre misure daranno almeno 5 miliardi. Il resto verrà soprattutto dalla minor spesa per interessi grazie alla riduzione dello spread e dalle maggiori entrate. Soprattutto l’Iva, conseguente al pagamento dei debiti alle imprese. Ogni 7 miliardi saldati equivalgono a 900 milioni di maggiori entrate. Ma ripeto, serve stabilità politica. Altrimenti vedremo tutto un altro film.”
Condivido quanto sostenuto dall’On.le sul ripristino dell’imu sulle case di lusso. Aggiungo se mi permette, che dal pagamento imu, andrebbero esclusi coloro che hanno contratto un mutuo o prestito (bancario etc.) per l’acquisto della prima casa.
L’esenzione in base al fatto di aver contratto un mutuo potrebbe essere usata per sottrarre alla tassazione grandi immobili, come accade per il concetto di Prima Casa in genere, senza distinzioni. Al contrario è allo studio del Governo una gamma di possibili interventi da declinare in base al reddito del proprietario ed alla rendita prodotta dall’immobile, che dovrebbe garantire la correzione di alcune distorsioni.
Grazie per averci scritto, continui a seguire le notizie sul sito per restare aggiornato sulla questione.
Lo Staff pierpaolobaretta.it